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MANZI ADOLFO
(Ercolino) 2/21

Nato a Roma il 25 settembre 1953

1. 2 luglio 1973 AQUILA Rondine II
2. 16 agosto 1973 AQUILA Panezio
3. 2 luglio 1974 GIRAFFA Rucola
4. 16 agosto 1974 ONDA Marco Polo II
5. 2 luglio 1975 ONDA Quebel
6. 17 agosto 1975 BRUCO Rucola
7. 2 luglio 1976 ONDA Lucianella
8. 18 agosto 1976 ONDA Tornado
9. 2 luglio 1977 ISTRICE Tornado
10. 16 agosto 1977 SELVA Lamadina
11. 3 luglio 1978 ONDA Timone
12. 16 agosto 1978 ONDA Utrillo
13. 4 luglio 1979 AQUILA Rimini
14. 16 agosto 1979 CIVETTA Quebel
15. 17 agosto 1980 CIVETTA Tessera
16. 7 settembre 1980 1 TORRE Tessera
17. 16 agosto 1981 NICCHIO Balente de su Sassu
18. 16 agosto 1983 TARTUCA Ascaro de Torralba
19. 2 luglio 1987 LUPA Amore
20. 16 agosto 1987 BRUCO Fogarizzu
21. 2 luglio 1988 TORRE Sole Rosso

1 Palio straordinario.


  



Mario Savelli racconta


     
Paolo Goretti racconta


 







Adolfo Alfonso Manzi nasce a Roma nel 1953. Cresce nel quartiere del Pigneto e sin da ragazzino monta i cavalli alle Capannelle.
Scontando un periodo di squalifica alle regolari, arriva a Siena nel 1973, non prima di aver conosciuto Aceto e di essersi messo in mostra nelle numerose corse di provincia. Alle batterie del Palio di luglio monta Rondine, cavallina che toccherà poi all’Aquila. Smontato Fildiferro, incapace di far partire il barbero, l’Aquila si affida per la Prova Generale proprio al Manzi. Il Palio non lo vede protagonista: alla Mossa, Ercolino si fa sorprendere, tuttavia il suo recupero convince i dirigenti a riconfermarlo per la Carriera di agosto.
All’Aquila tocca Panezio, che un mese prima aveva vinto nella Lupa con Tristezza. Dopo numerose mosse annullate, l’Aquila scatta prima e fa il vuoto: Ercolino rischia di cadere al primo Casato e rimane davanti fino al terzo San Martino, dove stringe troppo, batte al colonnino e cade. Panezio continua a galoppare e arriva primo davanti alla Chiocciola e allo scosso della Torre.
Nel 1974 Ercolino diventa fantino dell’Onda; a luglio viene mandato nella Giraffa per montare Rucola, cavallina promettente, ma di difficile gestione: al primo San Martino il suo Palio è già finito, portato a dritto dal cavallo della Chiocciola. Ad agosto in Malborghetto arriva il quotatissimo Marco Polo, ma alla mossa il Manzi parte male e il secondo posto finale sa di beffa. Nel luglio ‘75, ancora con i colori dell’Onda, corre un Palio abbastanza incolore su Quebel; ad agosto, nel Bruco su Rucola, i soldi a disposizione per vincere sono tanti. Il Montone con Rimini e Canapino rimane in testa fino al terzo Casato, tallonato dal Bruco; Ercolino tenta il sorpasso all’interno e si ostacola con Canapino, Aceto nella Chiocciola approfitta della situazione e va a vincere il Palio.
Nel luglio del ’76 le favorite sono l’Onda con Ercolino e Lucianella e la Giraffa con Bazzino e Rucola. Il tufo è quasi impraticabile per la pioggia, ma si decide di correre lo stesso. Ercolino parte in testa e prima di San Martino rallenta, conscio dell’imminente pericolo; la Chiocciola entra a tutta velocità e cade davanti al cavallo dell’Onda, in un attimo quasi tutti i fantini volano sul tufo, Ercolino compreso. Andrà a vincere lo scosso della Chiocciola davanti a quello della Giraffa. Dopo due Palii incolori si ritrova a montare la promettente Lamadina nella Selva: partito dietro all’Oca, Ercolino rallenta e fa da tappo a tutti gli altri cavalli. Il dopopalio sarà teso, Ercolino rinchiuso all’interno della stalla della Selva eviterà le botte dopo l’intervento della dirigenza. Nel ’78 corre due Palii con i colori dell’Onda: a luglio sul mediocre Timone parte bene ma gira largo a San Martino, restando a cavallo solo con un’acrobazia; ad agosto Utrillo batte al canape e lo scaraventa sul tufo, Ercolino correrà lo stesso anche se malconcio ma senza lottare per la vittoria.
Nel 1979 Ercolino è nell’orbita della Civetta: il Castellare lo gira all’Aquila, che cercava una monta adatta a Rimini per il Palio di luglio. La Carriera, ricca di colpi di scena, premierà la Civetta con Tremoto su Quebel, Ercolino invece rimane col rimpianto di esser sempre stato lì, a due passi dai primi, senza mai passare in testa. Ad agosto Adolfo punta tutto su Quebel per riscattare la sconfitta di luglio, la Civetta può montare il suo fantino di riferimento. Scatta in testa e si difende dagli attacchi di Aceto nell’Aquila su Urbino de Ozieri, poi al secondo S. Martino, la tragedia: il cavallo rallenta e dopo un po’ si ferma.
L’infortunio è irrimediabile, Quebel sarà abbattuto al termine della Carriera nello sconforto generale. Nell’agosto del 1980 la Civetta lo rimonta per contrastare il Leocorno, favorito con Aceto e Uana de Lechereo; Ercolino però è poco lucido e si fa sorprendere al canape, Pantaneto si scuffia dopo 26 anni. A settembre si corre lo Straordinario dedicato a S. Caterina, Ercolino viene ingaggiato dalla Torre col preciso scopo di contrastare l’Oca. La cavallina Tessera sta bene e forse meriterebbe scelte più coraggiose, mentre l’accoppiata rivale Aceto-Valsandro è di rincorsa e rimane nelle retrovie. Quando l’Oca cade, Ercolino si lancia all’inseguimento dei primi, ma ormai è tardi.
Nell’agosto dell’81 viene chiamato dal Nicchio per montare Balente de Su Sassu, cavallo esordiente in un lotto mediocre. Pur non essendo una brenna, Balente suscitava non poche perplessità a causa delle precarie condizioni fisiche, tuttavia le cure della stalla, le mani del fantino e la fortuna daranno una mano decisiva alla Contrada dei Pispini. Ercolino scatta in testa assieme alla Selva, con Bastiano e Ascaro de Torralba; gira primo a S. Martino, Marasma nell’Onda entra stretto al Casato, travolge la Selva e intruppa tutte le altre. Ercolino dovrà soltanto controllare e rallentare per evitare problemi con la Civetta ormai doppiata, la seconda vittoria tanto attesa era arrivata dopo 8 anni.
Il legame con Salicotto sarà decisivo nel prosieguo della carriera del Manzi, sospettato di essere il fantino occulto della Torre. Nell’agosto del 1983 la Tartuca lo chiama per fare un Palio in difesa contro la Chiocciola, a cui era toccato Balente. Ercolino mette a dura prova i nervi di Bazzino: il fantino chiocciolino, sfiancato dal continuo contatto con l’avversaria, si allontana dal canape e viene sorpreso alla Mossa considerata valida. Ercolino lo ostacolerà ancora una volta prima di fuggire dalla Piazza al Casato ed evitare le botte.
Nel 1988 Ercolino è legato al Bruco che a luglio però non corre; va nella Lupa dove il barbero Amore manifesta dei grossi problemi di ferratura. Alla Carriera il suo compito è solo quello di non far male al cavallo, tuttavia dal primo al terzo San Martino si ritroverà in seconda posizione ad inseguire la Selva, poi cade e si rompe il malleolo. Ad agosto, anche se malconcio, corre la prima Prova nel Bruco su Fogarizzu: dopo poche ore il cavallo inizia a star male e salta gran parte delle Prove rimanenti. Nella Carriera parte fra i primi ma ben presto molla, conscio di non poter fare nulla in quelle condizioni. Nel luglio 1988 si alterna con Tremoto nella monta di Sole Rosso, barbero modesto capitato in sorte alla Torre. Il giorno del Palio è proprio Ercolino il fantino prescelto: la Carriera andrà male, il Manzi cadrà da cavallo quando era nelle retrovie. Sarà questa la sua ultima apparizione sul tufo.
Il ragazzino ventenne, che sembrava arrivato da chissà dove quando chiedeva della pece per montare a cavallo, aveva lasciato il posto ad un uomo saggio e ormai consapevole che il Palio non era più cosa per lui.

Fabio Ceccolin




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