Albano Nucciotti nacque a Grosseto il 18 gennaio del 1915.
Debuttò nel Campo a soli 18 anni nella Civetta con il soprannome “Ranco” per via di una stranezza
nell’andatura, dovuta pare alle gambe un po’storte. All’esordio gli toccò una brenna, Speranza Mia, mentre
ad agosto corse sempre nella Civetta con Lina, cavalla plurivincitrice, ma ormai acciaccata.
Rimarrà lontano dal tufo per alcuni anni; prima della guerra correrà altri 3 Palii con cavalli di seconda fascia.
Torna a correre con la Pantera nel 1946: a luglio un Palio incolore con Zola, mentre ad agosto, su Impero,
tempesterà di nerbate l’ormai bollito Ruscetto, fantino dell’Aquila, nel Palio della vendetta panterina per i
fatti di 10 anni prima, quando Ganascia fece volare Meloncino con cui aveva degli screzi personali. I
rapporti tra Aquila e Pantera furono inevitabilmente deteriorati e l’anno successivo nacque ufficialmente la
rivalità. Il 1947 fu un anno da dimenticare per il fantino maremmano: a luglio nel Valdimontone con Topo
rimase nelle retrovie, e ad agosto nell’Oca con Scherzoso nulla potrà contro la Torre di Piero e Ganascia. Al
contrario il 1948 fu l’anno della svota per Ranco. A luglio la Lupa gli affida Noce e la rivale Istrice perde un
Palio che sembrava ormai acquisito, ad agosto confermato in Vallerozzi sempre su Noce vince a sorpresa:
caduto al canape alla mossa poi annullata, scatta in testa alla mossa buona e conduce la Carriera fino al
bandierino; inutile il tentativo di un torraiolo entrato in pista per fermarlo, Ranco si farà strada a nerbate
verso il suo primo trionfo. L’anno successivo salta il Palio di luglio per infortunio, mentre sul tufo debutta
Ivann Magnani, “il Terribile”, un suo collega di lavoro al Centro Raggruppamento Quadrupedi di Grosseto,
nonché amico di famiglia. Nel successivo Palio di agosto la Lupa lo manda nella Pantera per contrastare
l’Istrice. Nel ’50 Albano corse 3 Palii, di lui si ricorda più che altro quello di luglio, quando montò Salomè
nella Lupa e ostacolò il Drago, che con la coppia Niduzza-Rompighiaccio mancò la vittoria forse solo grazie a Ranco.
I rapporti tra Lupa e Drago peggiorarono per alcuni anni, tuttavia l’ostacolo del fantino maremmano
fu più che altro un favore restituito all’Onda e a Ciancone che riuscirono così a vincere il Palio di
Provenzano. Nel ’51 il Palio di agosto fu il più significativo per Ranco: per la quarta volta nella Lupa, andò a
ostacolare il Biondo nell’Istrice che sulla veloce Archetta coltivava ambizioni di vittoria: quando il Biondo
fiancò si trovò la strada sbarrata da Ranco e l’Istrice diede addio ai sogni di gloria. L’ostacolo costò un Palio
di squalifica ad Albano e la Lupa si affidò al Terribile per la Carriera del luglio del 1952 proprio su consiglio
dell’amico e collega Ranco: un consiglio perfetto visto l’esito di quel Palio… Ad agosto invece entrambi i
colleghi/amici erano a cavallo ed entrambi nutrivano ambizioni di vittoria. Albano era nel Nicchio con
Archetta, Ivann nel Montone con Lirio. Ad acuire la tensione vi erano non solo i rapporti in netto
peggioramento tra le due contrade, ma anche una promozione a lavoro di Ivann, che il collega Albano non
aveva ben digerito. La mossa fu lunghissima, anche per l’incidente occorso al fantino Boccaccia,
irregolarmente sostituito da Ganascia per motivi di ordine pubblico; il Nicchio riuscì a partire in testa ma il
Montone arrivò da dietro, il Terribile nerbò Ranco fino a farlo cadere al secondo Casato. Il Palio fu poi vinto
dall’Oca e i contradaioli del Nicchio, furiosi per la vittoria dell’allora rivale, invasero le strade montonaiole in
cerca di vendetta. In seguito a tali fatti il Valdimontone ruppe i rapporti col Nicchio dando vita alla rivalità.
La rivincita di Ranco arrivò l’estate seguente: passato dall’Onda alla Tartuca per far posto su Lirio al più
titolato Ciancone, montò Tarantella e si ritrovò ad inseguire il Nicchio che era in testa con Turbolento e
Vittorino; al secondo San Martino la caduta del Nicchio aprì la strada all’accoppiata tartuchina che colse
così un insperato successo. Ma il rapporto con i colori di Castelvecchio si interromperà dopo solo un mese,
nell’agosto del ’53 infatti Ranco correrà un Palio incolore sulla brenna Fusina e fu picchiato dai tartuchini al
termine della Carriera. Nel’54 corse due volte con Uganda, prima nella Lupa e poi nella Chiocciola. A luglio
proverà a inseguire vanamente Vittorino e Gaudenzia, che consegneranno il Palio all’Onda. Ad agosto riuscì
ad insidiare le posizioni di testa partendo di rincorsa, ma fu chiuso al primo San Martino dal giovane
Rondone nell’Onda, che si era accordato con Veleno nella Giraffa. Nel’55 corse senza successo con Archetta
nell’Aquila, mentre ad agosto trovò la monta di Velka nell’Oca in sostituzione di Rompighiaccio, caduto alla
Provaccia. Fu l’ultimo Palio corso da Albano Nucciotti; il fantino con lo sguardo severo da burbero correrà
una prova nel Leocorno per il Palio del 2 luglio 1956, ma gli verrà preferito Pietrino. E due prove le correrà
anche nella Pantera l’anno successivo, ma al Palio arriverà Falchetto.
Albano Nucciotti morirà a Siena, la città che lo aveva adottato, il 1° luglio 1979. La sera della Prova tutti i
fantini gli tributeranno un minuto di omaggio scendendo da cavallo nella piazza stracolma.
Fabio Ceccolin