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ANTONETTI REMO
(Rompighiaccio) 2/13

- detto anche Romanino -

Nato a Roma il 22 settembre 1923
Morto a Taranto il 2 novembre 1999

1. 2 luglio 1950 DRAGO Niduzza
2. 16 agosto 1950 LEOCORNO Niduzza
3. 2 luglio 1951 BRUCO Niduzza
4. 2 luglio 1952 ISTRICE Bruna
5. 16 agosto 1952 OCA Niduzza
6. 16 agosto 1953 TORRE Ilia
7. 2 luglio 1956 VALDIMONTONE Velka
8. 16 agosto 1956 BRUCO Susina
9. 2 luglio 1958 SELVA Stella
10. 4 settembre 1960 CHIOCCIOLA Bolivia
11. 5 giugno 1961 GIRAFFA Tino II
12. 2 luglio 1961 ONDA Beatrice
13. 16 agosto 1961 GIRAFFA Rosella

  


Enrico Giannelli racconta
 



Remo Antonetti nasce a Roma nel 1923 e fin da bambino frequenta gli ippodromi. Grazie alla passione per i cavalli, Remo trova lavoro a Cinecittà, fa il cascatore, lo stuntman dell’epoca.
Dopo la guerra, vissuta in prima linea, Remo arriva a Siena e disputa alcune prove per lo Straordinario del 1950 nell’Aquila montando Stellina. Al Palio arriva però Il Terribile, ma il debutto è rimandato solo di un mese; il Drago infatti lo chiamerà per il Palio del 2 luglio a montare Niduzza. Alla Mossa è costretto ad inseguire ma ben presto si ritroverà alle spalle di Ciancone nell’Onda, nonostante l’ostacolo della Lupa. Al terzo Casato l’attacco all’interno, ma il Professore di Manziana stringerà allo steccato il giovane Remo, che farà tesoro di questa lezione. Ad agosto infatti, sempre su Niduzza monta nel Leocorno, che gli darà il soprannome di “Rompighiaccio”, per propiziare una vittoria che mancava ormai da lungo tempo. Anche in questo Palio è Ciancone a partire in testa, ma Remo si rifà sotto. Ciancone al secondo giro tenta nuovamente lo stratagemma di luglio, ma stavolta Remo passerà all’esterno, andando a vincere un Palio che in Pantaneto mancava da 21 anni.
Dopo alcune carriere da dimenticare o nemmeno corse, il 16 agosto del ’52 Rompighiaccio vincerà un Palio memorabile nell’Oca con la fedele Niduzza. Era il Palio della clamorosa sostituzione del fantino del Bruco, infortunatosi nelle fasi precedenti alla Mossa, operazione palesemente irregolare adottata con lo scopo di placare gli animi dei brucaioli inferociti. Ed era anche il Palio dello scambio di nerbate tra Ranco e Il Terribile che avrebbe dato il via alla rivalità Nicchio-Valdimontone. Partito assieme all’Onda dietro a Nicchio, Aquila e Montone, riesce prima a rimontare e poi ad infilare Il Terribile al terzo Casato. L’anno successivo Rompighiaccio passerà in Salicotto in seguito ad una lite, probabilmente inventata ad arte, tra il Sor Ettore Fontani e Remo stesso. Col giubbetto cremisi il fantino romano rimarrà fermo alla Mossa e nel dopopalio dovrà darsela a gambe per sfuggire ai torraioli.
Dopo un anno di assenza dal tufo, Remo torna in Piazza nel 1955 provando nell’Oca sia a luglio che ad agosto, ma in entrambi i casi non arriverà al Palio: a luglio il cavallo Menfiche si infortuna durante la Terza Prova, mentre ad agosto la cavallina Velka lo disarciona nel corso della Provaccia, e in Fontebranda viene richiamato Ranco. L’anno successivo, coi colori del Montone, Remo ha l’occasione di rimontare Velka, ma non andrà molto meglio: nel Palio del 2 luglio la pista è quasi impraticabile, si evita il rinvio solo per la presenza del Presidente Gronchi. Remo parte in ritardo e conclude la propria corsa al primo San Martino. E sarà ancora Velka a tenerlo fuori dai giochi nell’agosto del ‘57, la cavalla si infortuna durante le Prove. Sul finire degli anni ’50 Remo Antonetti fa conoscenza all’Ippodromo delle Capannelle con un giovane fantino sardo, Andrea Degortes: sarà proprio Remo a indirizzarlo a Siena, notando in lui un grande talento. Ormai declassato a fantino di secondo piano, Rompighiaccio correrà altri Palii montando solo brenne, ad eccezione di Beatrice il 2 luglio 1961 con l’Onda: ma anche in quel caso non sarà tra i protagonisti della corsa.
Remo Antonetti corre l’ultimo Palio nella Giraffa montando Rosella il 16 agosto 1961. Correrà un paio di prove negli anni successivi ma, complici le condizioni fisiche non più ottimali, dovrà dire addio al mestiere di fantino, dedicandosi esclusivamente a quello di scenotecnico nel mondo del cinema. Remo Antonetti muore il 2 novembre 1999.

Fabio Ceccolin








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