Tre giri all'adrenalina. Luigi Bruschelli, detto Trecciolino, corona la sua dodicesima Carriera mentre
Istriceddu, baio di sette anni, conquista il suo secondo Palio.
Trionfa la Tartuca. Siena ha celebrato il suo Palio. I cavalli, come barberi, hanno volato sul tufo, mentre la città in un grido, si è liberata dell'attesa. Il rito si è ripetuto. Diciassette città dentro una città, come nel bel drappellone dipinto da Franco Fortunato per questa Carriera di agosto, hanno aspettato per quattro giorni. Sperato e pregato. Respirato e vissuto la magia della città che, nella sua più grande festa, rivive il passato nel presente.
Dopo la solennità del corteo storico: velluti, broccati, armature, cavalli e vessilli per ricordare gesta che hanno scritto la storia, ma anche la civiltà di un popolo che in questo ha creduto e crede, finalmente i 10 barberi sono usciti dall'antico cortile del Palazzo comunale. Montati a pelo, come la tradizione vuole, e come il naturale connubio d'amore che, a Siena, unisce l'uomo all'animale, hanno raggiunto la mossa. E' per questo amore che la Contrada della Giraffa non ha corso il Palio. Guschione, il sauro di 8 anni toccatole in sorte, aveva avuto uno stiramento dei muscoli e, per cautelare la salute dell'animale, collegialmente, i veterinari comunali, il veterinario del Magistrato delle Contrade e la dirigenza della Contrada della Giraffa, insieme all'Amministrazione comunale hanno deciso per il ritiro.
Tra i canapi si sono allineate: Tartuca, Selva, Drago, Valdimontone, Onda, Civetta, Oca e Nicchio con il Bruco di rincorsa.
Il fantino veste il giubbetto con i colori della Contrada, ma a vincere è il cavallo. L'unico, vero, e indiscusso protagonista del Palio di Siena. A nulla valgono gli accordi, i partiti come li chiamano i senesi. In questa città non si esulta per il nome del fantino che ha accettato di correre per i tuoi colori. Qui la gioia la vivi quando la sorte, per estrazione, ti fa avere il cavallo con il quale inizi a sperare.
Parte in testa il Drago, quasi insieme l'Onda, dietro Tartuca e Valdimontone. All'altezza di Fonte Gaia la Tartuca è già in testa, inseguita dal Drago e dall'Onda. Vi resterà per il resto della corsa, invano inseguita dalla Civetta e dal Valdimontone che, in questa corsa di mezza estate, sperava nella vincita attesa da venti anni, mentre la Selva, in terza posizione alla prima curva del Casato, cade.
Luigi Bruschelli, detto Trecciolino, ha tagliato il bandierino. La corsa è finita. Istriceddu, baio di sette anni, ha vinto per la seconda volta, dimostrando a tutti la sua potenza.
Il capitano della Tartuca, Massimo Sportelli, ha consegnato il drappellone al popolo di Castelvecchio, che è corso in Duomo a ringraziare la Madonna per il sogno realizzato. La Tartuca, a solo un anno dall'ultima vincita, era il 2 luglio del 2009, ha conquistato la sua 48ª vittoria.
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