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24 settembre 1967
GIRAFFA

PALIO STRAORDINARIO DEDICATO AL 49° CONGRESSO DELLA SOC. PER IL PROGRESSO DELLE SCIENZE


L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine

Danubio della Crucca LUPA Giove
Topolone GIRAFFA Tristezza
Bolero PANTERA Bozzolo
Beatrice OCA Aceto
Selvaggia CHIOCCIOLA Bazza
Sambrina LEOCORNO Canapino II
Pasquino ONDA Mezz'etto
Fiamma SELVA Morino VI
Giuditta TORRE Canapetta
Fulgida BRUCO Baìno

MOSSIERE: Fedro Valentini






CAPITANO: Lido Saccocci
PRIORE: Pietro Bazzani
MANGINI: Fabrizio Beati - Luigi Selvolini - Mario Tanganelli
BARBARESCO: Fosco Guiggiani

La contrada non vinceva dal 16 agosto 1954
Il fantino non vinceva dal 2 luglio 1961




Il quattordicesimo Palio straordinario del secolo nasce fra le polemiche ed ha un prologo del tutto inedito. L’istrice contrario alla motivazione ed alla disputa dello straordinario non da la sua adesione. Le prove sono all’insegna della tranquillità, la seconda e la terza saltano per il maltempo. Le favorite Lupa, Giraffa ed Oca si accordano subito con i rispettivi fantini. Solo la Chiocciola è incerta con Canapetta che non ripone molta fiducia in Selvaggia, in San Marco arriva Bazza dalla Torre che avalla lo scambio dei fantini. La vigilia del Palio è turbata da un episodio molto grave, il drappellone dipinto da Bruno Marzi viene trafugato dalla Chiesa di San Vigilio. La bravata è opera di un gruppo di studenti bolognesi, sul carroccio sfila un minuscolo bozzetto su di un lenzuolo bianco. Nel frattempo anche gli scienziati a cui il Palio è dedicato se ne vanno a Perugia. Il Palio è molto teso, sembrano ripetersi i fatti dell’agosto 1966, dopo una prima mossa annullata per una forzatura del Bruco, che cade al canape, arriva quella valida, almeno così si pensa. Escono prime dai canapi Onda ed Oca, a San Martino cadono Selva e Giraffa con Topolone che resta incastrato nei materassi. Al Casato cade Mezzetto che sviene; dopo poco scoppia il mortaretto, la mossa è invalidata. La tensione è altissima, c’è il pericolo di rivedere le scene dell’anno precedente, intanto il Mossiere Fuligni sparisce. Sul verrocchio sale il vigile urbano Fedro Valentini, è il quinto mossiere in cinque Palii. Si cambia busta, fra i canapi c’è anche Mezzetto che si è rimesso e c’è Topolone, salvo dopo la tremenda caduta. Dopo una caduta al canape di Bazza arriva la mossa valida. Parte benissimo la Giraffa, seguita da Lupa e Leocorno, la Chiocciola resta ferma. Il vantaggio della Giraffa si fa subito consistente, dietro Lupa e Leocorno sono già staccate. Il Palio è praticamente concluso, Tristezza spinge Topolone con sicurezza mentre nelle retrovie cadono Bruco e Torre. Per Topolone è il trionfo dopo la grande paura, a sancire il suo strapotere l’arrivo di Tristezza con entrambe le braccia al cielo, senza mani. Per la Giraffa un’altra vittoria nello straordinario dedicato agli scienziati dopo quella del 1913. Nel museo della Giraffa oltre al Palio "rubato", poi restituito, è conservato il bozzetto che campeggia vicino aI drappellone originale.

(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)






















LE CADUTE DEI FANTINI








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