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16 agosto 1990
VALDIMONTONE



L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine

* Fantino esordiente

Euro GIRAFFA Bastiano
Uberto TORRE Aceto
Figaro LUPA Il Bufera
Pytheos VALDIMONTONE Cianchino
Benito III LEOCORNO Bonito da Silva
Galleggiante SELVA Massimino II
Mariolina ONDA Imolino
Fabiola de Sarule TARTUCA Tredici
Adonea CIVETTA Trecciolino *
Orchidea ISTRICE Bucefalo

MOSSIERE: Wilson Pesciatini






CAPITANO: Franco Morandi
PRIORE: Senio Bruschelli
MANGINI: Giuliano Lorenzetti - Vincenzo Mittica
BARBARESCO: Aldo Nerozzi

La contrada non vinceva dal 13 settembre 1986
Il fantino non vinceva dal 16 agosto 1987




Il Montone conquista uno dei Palii più rocamboleschi degli ultimi decenni, caratterizzato già alla vigilia da numerosi episodi clamorosi. Benito, nascosto prima della tratta per evitare misteriosi incidenti già avvenuti in passato, tocca per la quarta volta al Leocorno che l'affida al quasi omonimo Bonito. Galleggiante e Figaro fanno ben sperare Selva e Lupa, mentre sulle promesse Pytheos ed Uberto si incentrano clamorose manovre paliesche. Il Montone affida Pytheos a Cianchino, "sfiduciando" Il Pesse che, oltre ad essere il fantino della contrada, è anche l'allenatore del cavallo. Alla seconda prova su Uberto nella Torre monta Aceto che arriva dalla Tartuca a cui viene girato Tredici. Il principale artefice delle fortune dell'Oca, passa nella Contrada in cui è stato più odiato, tutto questo a soli due anni dalla rottura con Fontebranda. Anche sul verrocchio c'è una presenza inattesa, Euro Federico Roman viene sostituito dal vigile urbano Wilson Pesciatini, già Mossiere negli anni sessanta. Bucefalo di rincorsa non si decide ad entrare e l'attesa si fa pesante. Quando la Lupa risale verso il verrocchio l'Istrice coglie l'attimo propizio, sorprendendo nettamente l'avversaria. Partono in testa Selva, Torre e Montone che si riprendono bene dopo un pericoloso contatto. Al primo San Martino finisce la corsa di Aceto, con la Torre cadono anche Civetta e Istrice. La Selva prosegue la sua splendida corsa di testa, seguita, al primo Casato, da Leocorno e Lupa, che hanno ben rimontato e dal Montone. Massimino conduce alla grande Galleggiante, in odore di cappotto, al secondo Casato Cianchino passa la Lupa dall'interno. Inizia un terzo giro ricco di colpi di scena con molti cavalli scossi in pista. A San Martino le prime quattro passano mantenendo le posizioni immutate, Selva, Leocorno, Montone e Lupa. Ma al Casato arriva la svolta drammatica ed imprevista. Adonea scossa vaga in mezzo alla pista, Massimino non riesce ad evitare l'impatto e cade, il cavallo della Civetta provoca anche la caduta della rivale Leocorno. Cianchino resta miracolosamente in groppa a Pytheos e si ritrova inaspettatamente primo, cade anche la Lupa e ancora più dietro la Giraffa. Il Montone vince in mezzo a molti selvaioli scesi in pista convinti di aver già vinto. Pytheos baciato dalla fortuna, dopo le due clamorose sconfitte del 1989, manda in delirio il popolo dei Servi.

(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)






















LE CADUTE DEI FANTINI














i Masgalani


NUMERO UNICO











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