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2 luglio 1985
OCA

DEDICATO ALL'ANNO EUROPEO DELLA MUSICA E AL 20° ANN. MORTE DEL CONTE CHIGI

L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine

* Fantino esordiente

Delfino III AQUILA Bucefalo
Benito III LEOCORNO Il Pesse
Bagnolo TORRE Bazzino
Ciriaco III PANTERA Spillo
Brandano OCA Aceto
Amore ISTRICE Rondine *
Caruso III LUPA Falchino
Demonia de Tula TARTUCA Cianchino
Barbarella III SELVA Tremoto
Baiardo IV GIRAFFA Moretto

MOSSIERE: Rodolfo Valenti






CAPITANO: Algero Bani
GOVERNATORE: Mario Mariotti
MANGINI: Fabrizio Falorni - Rodolfo Montigiani
BARBARESCO: Enrico Brandani

La contrada non vinceva dal 2 luglio 1984
Il fantino non vinceva dal 2 luglio 1984




Andrea Degortes entra ancora di più nella leggenda conquistando la sua tredicesima vittoria, la quinta per l'Oca, eguagliando il record di questo secolo detenuto da Angelo Meloni detto "Picino". La tratta pone in primissimo piano il Leocorno, a cui tocca ancora una volta Benito che viene affidato al rientrante Pes. Altra favorita è la Giraffa con Moretto sul potente Bayardo. Si parla molto bene anche del cavallo della Torre, il debuttante Bagnolo, tanto che l'Oca, col sempre sottovalutato Brandano, sembra orientata ad una corsa di puro ostacolo verso la rivale. Bagnolo però mostra molti limiti nelle prove facendo cadere ben tre fantini, compreso Bazzino arrivato dalla Lupa. Dopo la prova generale l'Aquila è costretta a rinunciare a Rino che a seguito di un calcio del cavallo della Tartuca non può più correre. Dalla Contrada di Castelvecchio arriva per "risarcimento" Bucefalo che aveva corso le prime due prove col giubbetto giallo e turchino per poi essere sostituito da Cianchino. La mossa del Palio è molto tesa, Lupa e Istrice sono accanto, la Pantera cerca l'Aquila e lascia a contatto Torre e Oca. Quando il Moretto entra l'Aquila e il favorito Leocorno cadono al canape, se ne vanno Oca, Pantera e Istrice, più staccata la Torre. Aceto e Brandano hanno già le mani sulla vittoria, al primo Casato cadono Selva e Tartuca, mentre la Giraffa ostacola in maniera determinante la Torre che stava rimontando forte. Al secondo San Martino Spillo, al disperato inseguimento di Aceto, cade rovinosamente coinvolgendo anche Bazzino. Dietro l'Oca restano solo Bellino scosso e l'Istrice, ma il vantaggio di Aceto è notevole e non ammette repliche. Aceto ribadisce alla grande la sua supremazia, comanda la mossa e la sua determinazione in corsa è decisiva. Per Fontebranda un prestigioso bis nel Palio di Provenzano, che vale la sessantesima vittoria.

(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
I Masgalani I Tempi della corsa





NASCITA DI UN DRAPPELLONE

















LE CADUTE DEI FANTINI











NUMERO UNICO











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