La sorte favorisce la Lupa con la portentosa Fanfara ed il Montone con Lola, buone possibilità anche per la Giraffa con il veloce e scattante Fiorello. Molto movimento nelle prove, solo Nicchio e Lupa non cambiano mai la monta.
La Torre prova Randellone poi Garibaldi che gira alla Civetta in cambio di Pirulino. Randellone prova anche nel Bruco e passa alla Giraffa in cambio di Porcino. Cispa, lasciato a piedi dal Bruco, passa all'Aquila. Qualche acciacco nelle prove per i cavalli di Aquila, Bruco e Drago.
Poco prima della carriera inizia a cadere una fitta pioggia che ne mette a serio rischio la disputa, alla fine si decide di correre, ma la pista è molto insidiosa e le cadute si sprecano.
La mossa è molto confusa, i cavalli sono nervosissimi, in particolare quello dell'Istrice fa impazzire Bubbolo che non riesce a tenerlo fermo.
La Torre entra e parte in testa la Lupa, seguono a breve distanza Giraffa, Montone ed Aquila.
Al primo San Martino, con la Lupa ancora al comando, cade la Giraffa, più dietro stessa sorte per Bruco, Istrice e Civetta.
Al primo Casato Picino supera l'inesperto Angelo Rossi, l'Aquila è al terzo posto. Al secondo giro cadono Torre, Nicchio e Drago, il Montone continua a condurre tallonato da Lupa ed Aquila.
Angelo Rossi e Cispa lottano strenuamente ma Picino spinge molto forte Lola e riesce a mantenere sino al termine un vantaggio di due lunghezze.
Decima vittoria per Angelo Meloni detto "Picino", la terza ottenuta nel Montone, contrada in cui non correva da quindici anni.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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