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16 agosto 1911
DRAGO



L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

* Fantino esordiente

B. di E.Fontani PANTERA Moro III
B. di A.Forni AQUILA Picino
B. di F.Rosi LEOCORNO Caino II
Stornino CHIOCCIOLA Nappa
B. di A.Bassi TORRE Scansino II
B. di G.Pianigiani DRAGO Bubbolo
B. di A.Tonini BRUCO Salvucci Settimio *
S. di A.Fregoli NICCHIO Sciò
Gobba CIVETTA Testina
B. di A.Tonini SELVA Pioviscola

MOSSIERE: Pasquale Meucci

CAPITANO: Alfonso La Greca
PRIORE: Giulio Grisaldi dal Taja

La contrada non vinceva dal 16 agosto 1909
Primo Palio vinto da Bubbolo




La tratta fa esultare il Drago con la plurivittoriosa Stella che viene affidata al giovane Bubbolo. Molti i cambi di monta nelle prove, Picino passa dal Nicchio all'Aquila che gira Pioviscola alla Selva. Scansino lascia la Selva per la Torre che cede il Moro alla Pantera. Il Nicchio arriva al Palio con Sciò che ha corso le prime due prove in Stalloreggi e nessuna nei Pispini. Durante il Corteo Storico arriva la notizia della morte della moglie di Picino, al quale viene tenuta nascosta la verità che però egli ha già intuito. Dalla mossa esce primo proprio Picino per l'Aquila, seguito da Torre, Chiocciola, Bruco e Drago in gruppo compatto. A San Martino, con l'Aquila al comando, si fanno sotto il Drago ed il Bruco. Picino, con una brenna, corre alla grande, ma i cavalli di Drago e Bruco sono nettamente superiori. L'Aquila regge sino al termine del secondo giro, Picino è costretto a lasciare spazio ai giovani Bubbolo e Settimio Salvucci, fantino debuttante. La lotta fra Drago e Bruco è accanita, ma Stella ha una marcia in più rispetto al suo avversario. Bubbolo sceglie delle traiettorie migliori e porta il cencio in Camporegio, per Stella arriva il cappotto personale che coincide con il quinto ed ultimo successo.

(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)