16 AGOSTO 1911
L'animazione della città
Come l'altro giorno, la città era ieri
imbandierata e festante. I treni del mattino
e le diligenze provenienti dai vicini
paesi avevano riversato in città un
contingente così numeroso di ospiti, tanto
che il transito in alcuni punti delle vie
principali era reso molto difficoltoso.
Durante la giornata furono visitati i
principali Istituti cittadini, aperti al pubblico
nella ricorrenza delle feste, fra i
quali la R. Accademia di Belle Arti, dove
è stata molto ammirata una riuscitissima
Mostra senese d'arte moderna.
I locali della R. Camera di Commercio,
dove viene effettuata la Fiera di
beneficenza ed il Concorso delle bambole,
furono sempre affollatissimi.
Gli ospiti
Tra le molte personalità forestiere,
che hanno assistito ieri al nostro Palio,
annoveriamo: Conte e contessa De Szeth-Giovio,
Visconti Venosta e famiglia, Conte
Montauto e signorina, barone Franchetti,
conte Braccieschi e famiglia, conte Guicciardini,
senatore Ridolfi e famiglia, Marchese
Ginori-Venturi e famiglia, comm.
Pierazzi e signora, signori Alberto Ascarelli,
Guglielmo Onderson, Italo Calderoni,
Lamberto Modigliani, Miss Fowler,
Mr. e Miss Bruch, miss E M. Dennis,
Misses Orborne, Tiberio Rossi-Scotti e
famiglia, Benedetto Grasso, Bianca Alliata,
Maria Ruspoli, Alfonso Ruspoli,
Fabrizio Alliata, Pilade Carretti e signora,
avv. Aldimari e signora, Miss Du Bois
e Mrs. I. M. Cook, che hanno tutti alloggiato
al Grand Hotel Continental.
Il Corteo
Fino dalle ore 17 la Piazza del Campo
era già affollatissima. I palchi, le ringhiere
e i balconi, adorni di arazzi multicolori,
rigurgitavano di spettatori.
Dopo lo sgombero della pista, il
corteo, al suono dei trombetti e dei musici
di Palazzo che intonarono la marcia
del Palio, fece il suo ingresso nella
pista, mentre il campanone della Torre
del Mangia suonava a festa.
Il corteo riuscì ordinatissimo e ciò
per merito del sig. Amerigo Pellegrini,
direttore di polizia municipale, che abilmente
lo dirigeva.
Le 17 Contrade nei loro nuovi e
pittoreschi costumi furono ammiratissime,
specialmente dai numerosi forestieri che
manifestavano con applausi il loro
compiacimento.
La corsa
Dopo la sfilata del corteo, fra l'aspettativa
intensa di tutti gli spettatori, fu
dato il segnale dell'uscita dei fantini
dalla Corte del Palazzo del Podestà.
I fantini incominciarono col nerbo
ad irritare i cavalli, tanto che questi,
entrando fra i canapi, dimostravano grande
impazienza di fuggire; la mossa però
riuscì benissimo, e i dieci cavalli partirono
compatti, formando un solo, magnifico
gruppo.
Ben presto però le loro posizioni si
delinearono, ed il cavallo dell'Aquila
prese il primo posto, seguito dal Bruco
e dal Drago. Fra queste contrade si svolse
allora una lotta accanita, emozionantissima,
e solo dopo il secondo giro della
pista le posizioni delle contrade cambiarono,
nel senso che il Drago riuscì a
prendere la testa del gruppo, inseguito
dal Bruco che fece sforzi titanici per
guadagnare la testa, senza però riuscirvi.
La vittoria arrise alla contrada del
Drago, seguito dal Bruco e dal Nicchio.
Anche fra le altre Contrade la lotta
fu vivacissima fra la Torre e la Pantera
che si scambiarono delle nerbate sonore.
I fantini dell'Unicorno e della Selva
caddero al secondo giro della pista.
Dopo la corsa si verificarono le solite,
caratteristiche scene di entusiasmo,
e molte Contrade spiegarono le loro bandiere
in segno di saluto alla Contrada
vincitrice, alla quale fu consegnato il
Palio fra acclamazioni e grida di gioia.
Nella contrada del "Drago"
La Piazza del Campo andò gradatamente
sfollandosi, ed una vera fiumana
di gente si diresse per vie diverse in
Piazza Umberto I, dove ha sede la
contrada vittoriosa.
L'entusiasmo era enorme; le campane
della Chiesa suonavano a distesa,
da ogni parte si emettevano grida di
gioia; il fantino vincitore, al quale alcune
signore avevano donato un mazzo di
fiori, veniva portato in trionfo.
Il fantino che chiamasi Aldo Mantovani,
soprannominato Bubbolo, è un giovane
non ancora ventenne che in queste
ultime corse si è guadagnato l'ammirazione
per la sua bravura e per la sua
audacia.
Pochi anni or sono il Mantovani aveva
seguito in una tournè in Italia uno
dei più importanti Circhi Equestri e
prometteva di divenire un abile cavallerizzo.
Senonchè avendo la Compagnia Equestre
salpato per l'America, il Mantovani fece
ritorno in Siena, perché non voleva
abbandonare l'Italia.
Fin dal suo ritorno egli è sempre
stato attorno ai cavalli, ed anche nella
nostra città ha preso parte a corse
precedenti.
Avendogli ora arriso la vittoria, egli
conta, con il ricavato finanziario di questa,
di potersi provvedere di una vettura
da piazza e guadagnarsi così onestamente
la vita.
Egli ricevè ieri sera le congratulazioni
di molte autorità, che si recarono nel
Drago.
Intanto i locali della Contrada erano
stati aperti al pubblico, e subito rigurgitarono
di visitatori, ai quali veniva
gentilmente offerto un rinfresco.
Gli onori di casa venivano fatti
squisitamente dal Priore nobil Giulio Grisaldi
Del Taia, coadiuvato dagli altri membri
del Seggio, signori fratelli Franceschini,
Giulio Barabesi, Cesare e Augusto Grassi
e Gerli Faliero.
La Piazza era stata adorna da
bandiere e bracciali.
Data la vicinanza dei locali, nei quali
ha luogo la Fiera di beneficenza, presso
cui prestavano servizio delle bande
musicali, la festa riuscì anche più solenne
e si protrasse fino a tardissima ora.
Con questo Palio la Contrada del
Drago festeggia la 26.a vittoria.
Quest'oggi la comparsa al completo
ha fatto il solito giro della città per le
onoranze ai protettori, e dovunque è
stata festeggiatissima.
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