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2 luglio 2002
ISTRICE
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L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
MOSSIERE: Giorgio Guglielmi da Vulci
CAPITANO: Massimo Parri
PRIORE: Mario Bellini
MANGINI: Massimo Frusteri - Antonio Gammicchia - Andrea Franchi
BARBARESCO: Daniele Temperini
La contrada non vinceva dal 2 luglio 2000
Il fantino non vinceva dal 16 agosto 2001
Sarà un Palio ricordato, oltre che per la galoppata vittoriosa dell'Istrice, per i due giri e mezzo in testa del Bruco, per i generosissimi tre giri di Alberto Ricceri nell'Onda, e per la prestazione davvero sorprendente del mossiere Giorgio Guglielmo Di Vulci, che dopo 40 minuti di chiamate fuori dai canapi e di situazione ingarbugliata, e dopo una prima mossa annullata giustamente, decide di invalidarne anche una seconda, con motivazioni che restano decisamente imperscrutabili.
Quando finalmente la Lupa entra e tutto fra i canapi è a posto, il Bruco esce a palla di cannone dai canapi conquistando la testa, mentre all'interno Alberto Ricceri inizia la sua straordinaria rimonta all'interno.
Sulle tracce dell'Onda, scegliendo anch'egli traiettorie all'interno, riesce a girare terzo l'Istrice, mentre esce addirittura nono, dal primo San Martino, il favoritissimo Pes nell'Oca.
Al primo Casato il Bruco si presenta con un buon vantaggio seguito da Onda, Istrice, Torre, poi il Montone e la Chiocciola. E le posizioni restano le stesse anche al secondo San Martino, con Ricceri che riesce a tenere la seconda posizione con grande maestria, cercando sempre di far percorrere qualche metro in meno al suo cavallo, posizionandolo il più vicino possibile agli steccati.
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E' con questa strategia che poco dopo la Fonte, al terzo giro l'Onda si fa vicino al Bruco. Il Bruschelli, o meglio Urban, non risponde: il Bruco non si abbassa a impedire il varco e così l'Onda può passare all'interno già prima di San Martino, mentre nella curva anche l'Istrice supera l'accoppiata di via del Comune.
Concludono la loro corsa sul tufo, i due Pes, mentre davanti si prepara il finale a sorpresa. Ricceri non riesce a tenere Zilata Usa lontano dal colonnino del Casato e fatalmente il cavallo stringe. Salasso batte il ginocchio, ma riesce a restare in groppa.
E' in quel momento, nell'attimo del sobbalzo in cui l'accoppiata biancoceleste perde il ritmo, che Minisini piazza il colpo vincente. Uno scatto di reni, Ugo Sanchez che risponde e il gioco è fatto. Il sorpasso è una specie di metafora del Palio e della vita: il Dè sorride mentre alza il nerbo; Salasso disteso sul suo barbero, tenta la rimonta disperata, e già rimpiange il sogno che pareva fra le sue mani.
(Da "Palio un anno, 2002" di Daniele Magrini)
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