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BISSIRI MARIO
(Acciuga) 0/3

Nato a Borore (NU) il 19 aprile 1936
Morto nei dintorni di Sovicille (SI) il 4 febbraio 1965

1. 2 luglio 1962 DRAGO Belinda
2. 16 agosto 1962 PANTERA Marisa
3. 2 luglio 1963 ISTRICE Gabria

 




Una delle tante meteore del Palio degli anni ’60 fu senz’altro Mario Bissiri detto Acciuga, uno dei primi fantini sardi a calcare il tufo, che nel suo curriculum piazzaiolo può vantare un numero maggiore di Palii di squalifica subiti rispetto alle carriere effettivamente corse. Acciuga, che in precedenza aveva disputato tre prove nell’agosto 1961 nell’Aquila su Beatrice, fece il suo esordio nel luglio successivo per il Drago sull’esperta ma poco quotata Belinda, che aveva già disputato, senza infamia e senza lode, tre carriere. Il primo Palio di Acciuga non fu certamente fortunato: chiamato infatti al sesto posto al canape, egli fu quello che più di tutti subì il cambio della busta causato dall’annullamento della prima mossa. Con la busta successiva, il Drago fu chiamato di rincorsa, ed il Palio di Acciuga terminò con una caduta al primo Casato. Nell’agosto successivo, Acciuga fu scelto da Ettore Bastianini per indossare il giubbetto della Pantera, sulla modesta Marisa. Nonostante le aspettative dei panterini, la corsa del Bissiri fu anonima, ma Acciuga, come altri fantini di quel Palio, fu protagonista in tv. Durante i giorni di quel Palio infatti venne girato uno dei più bei documentari sulla festa, oggi divenuto quasi un cult tra i senesi, ovvero “Bianco, Rosso e Celeste” di Luciano Emmer, ed il giornalista, durante un’eccezionale e probabilmente irripetibile intervista ai fantini nell’Entrone prima di una prova, chiese ad Acciuga come fosse arrivato nel palio di luglio ed egli candidamente rispose “per terra!”. Mitico è poi il terzo grado fatto al Bissiri dai panterini, poco soddisfatti del suo operato (ed anche poco convinti dei suoi goffi tentativi di giustificazione), nell’immediato dopo corsa, il tutto davanti all’occhio indiscreto della cinepresa, al quale Acciuga rivelò anche di aver preso qualche schiaffo dai contradaioli poco soddisfatti.
Tutta da raccontare anche l’ultima apparizione senese di Acciuga, nel Palio di luglio 1963, con la quale, almeno in parte, riscattò le due precedenti ed incolori apparizioni. Sembra infatti che la Lupa gli avesse promesso la monta nel caso in cui la sorte avesse portato in Vallerozzi un cavallo da lui allenato. Così in effetti fu: la Lupa ebbe in sorte Belinda che, come abbiamo visto poc’anzi, Acciuga aveva già montato al debutto. Ma la contrada non mantenne la parola e, fin dalla prima prova, scelse Mezzetto. Acciuga fu allora preso dall’Istrice e motivato a dovere per fare un Palio contro l’avversaria, facendo leva sia sulla sua sicura voglia di rivalsa verso la Lupa, ma anche su certe false voci nei suoi confronti messe in giro ad arte dagli istriciaioli. Il buon Acciuga, aiutato anche dalla dea bendata che, la sera del Palio, mise accanto al canape Lupa ed Istrice, compì a pieno il suo dovere, con una plateale trattenuta alle redini di Mezzetto, gesto che, oltre a compromettere la carriera della Lupa, costò al Bissiri una lunga squalifica per quattro Palii, che segnò il suo addio definitivo alla Piazza.

Davide Donnini


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