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LA POZIONE DI MASTRO SOLENE DI TEODATO TINTORE SENESE




(continuazione della pagina precedente)
in un mezo bicchier d'acqua che fusse stata la notte al sereno; et la pigliassi et di poi stessi un pezzo digiuno. Di poi mi dé un pignattino dentrovi vino, rose e garofani et altre cose et mi commesse ch'io mi bagnassi con esse il membro virile et lo feci et perché mi doleva mi parbe mi dolesse, et di poi che fu la mattina di San Simone et Giuda prossima passata mi dé un altro cartoccino de la medesima polvere et mi disse ch'io seguisse nel medesimo modo che guarirei, et mi domandò denari per far dire certe Messe et comprare candele che si havevano a bruciare et iO gli déi un Testone, et perché mi disse volerle far dire a Ser Egidio nostro parrocchiano in San Pietro andai poi a domandargliene et trovar non gliene haveva parlato. Presi di poi in acqua nel medesimo modo l'altra polvere interamente ma perché una parte di quella polvere era restata attaccata nel bicchiere lo feci sciacquare et serbare quell'acqua, et perché havevo inteso che Vincentio staffettaio sapeva guarir simil cose gli mostrai la detta risciacquatura et dettoli tutto il fatto (segue -->)