Il ritorno della "terra in piazza", quanto mai sofferto e voluto, dopo le tragedie della Seconda Guerra Mondiale, ha un esito sorprendente ed entusiasmante. Le difficoltà organizzative non mancano, i cavalli sono tutti nuovi ad eccezione di Folco, mentre tra i fantini ben cinque esordienti, un record.
Alcuni fra questi si trovano quasi per caso a correre, l'ocaiolo Ciambella è uno spazzino, Rubacuori uno studente di giurisprudenza, Renzino uno stalliere di Pontignano che non conosce nemmeno i colori delle Contrade.
Grande favorita è la Giraffa a cui tocca Folco che viene subito affidato al big Tripolino svincolatosi della Lupa, Contrada alla quale è legatissimo.
Dopo una mossa annullata, quella buona è repentina, la Lupa entra di rincorsa seguendo subito la Giraffa nona al canape.
Tripolino e Folco partono nettamente primi, dietro c'è la Lupa, mentre l'Oca cade al canape, la Selva con un buon cavallo, Montecucco, si ferma alla cappella. La Giraffa sembra non avere rivali, sempre prima con dietro Renzino e Mughetto, ma al terzo San Martino il colpo di scena.
Renzino si gioca il tutto per tutto e riesce, con una manovra pazzesca, a passare dall'esterno la Giraffa, Tripolino sorpreso non ha il tempo di reagire, è Lupa a sorpresa, con un fantino debuttante che nell'entrone non si teneva in piedi dall'emozione. Per far calmare Renzino decisivo l'apporto del mangino lupaiolo Mario Bertini che prima della Carriera diede al fantino alcune pastiglie di Simpamina.
Dopo Palio caldo per Pietrino, pesantemente contestato dai selvaioli e per l'assalto dei brucaioli alla stalla della Giraffa.
Caso unico nella storia del Palio Renzino non corse più in Piazza, restando il solo fantino ad aver vinto nella sua unica presenza, decisive per questa scelta le minacce ricevute da un gruppo di istriciaioli dopo una prova nell'agosto 1946.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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