Ancora una carriera corsa in nove ed ancora una vittoria dell'Aquila. A dare forfait in questa occasione è la Pantera il cui barbero Valerio, montato da Bubbolino, si infortuna alla prima prova.
Tra le contrade ad esultare dopo la tratta, l'Aquila che affida Folco a Pietrino sin dalla prima prova, il Nicchio che ritrova Ruello e sceglie Amaranto, il Montone con Sansano su cui corre le sei prove Meloncino che si fa male e viene sostituito da Bubbolino. Possibili sorprese sono l'Istrice con il velocissimo Giacchino e la Torre con l'esperto Aquilino.
Queste due contrade si scambiano il fantino alla terza prova, Tripolino passa da Salicotto in Camollia, il debuttante Cucciolo fa il percorso inverso. Il Palio non delude le attese ed è subito lottatissimo, con Aquila, Nicchio, Torre ed Istrice che escono quasi in gruppo dai canapi.
Le quattro contrade procedono quasi appaiate per un giro, al secondo passaggio alla mossa, Tripolino, approfittando delle nerbate fra le altre contendenti, porta Giacchino in testa.
A San Martino cade la Torre, stessa sorte poco dopo per la Civetta, a tallonare l'Istrice restano Nicchio ed Aquila.
Il terzo giro di Pietrino è da incorniciare, a San Martino supera il Nicchio e si avvicina minacciosamente all'Istrice.
Al Casato, Pietrino affianca Tripolino ed inizia a nerbare il cavallo dell'Istrice. In molti pensato che Pietrino sia venduto alla Contrada di Camollia, a cui è da sempre molto legato, invece le nerbate mandano Giacchino verso i palchi. L'Aquila si infila nel varco lasciato libero e vince un Palio splendido.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)











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