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I campioni Folco e Ruello fanno gioire Civetta e Leocorno. In Pantaneto, dalla Tartuca, arriva Ganascia che soffia il posto a Smania. Nella Civetta corre le prime tre prove il vecchio Picino, ma ormai la sua forma non più eccellente ed arrivano impietosi i fischi della piazza che non l'ha mai amato. Nel Castellare approda Fortunato Castiello detto "Napoletano", assente dal tufo da quattro anni.
Entrano fra i canapi: Leocorno, Bruco, Civetta, Selva, Oca, Drago, Tartuca, Onda, Lupa ed Istrice di rincorsa, il Mossiere, Guido Guidarini, annulla una prima mossa.
Si torna fra i canapi, l'Istrice entra, il Leocorno parte a razzo, la Civetta resta ferma fra i canapi, tutti fiancano i loro cavalli, ma con grande ritardo esplode il mortaretto, mossa annullata si torna nell'Entrone e si cambia la busta.
Dalla mossa valida esce nettamente prima l'Oca tallonata dalla Selva. A San Martino, Cittino e Stella girano primi, cade la Selva, la Civetta si porta in seconda posizione, seguono Aquilino scosso, la Lupa, il Bruco ed il Drago.
Al secondo passaggio alla mossa Napoletano porta Folco in testa, l'Oca molla lasciando spazio al Leocorno, in rimonta dopo una partenza infelice. Al secondo Casato casca l'Onda, Pietrino finisce tra gli spettatori nei palchi.
Napoletano controlla agevolmente il ritorno di Ganascia, vincendo il suo primo ed unico Palio, cappotto personale per Folco, la Civetta vince la seconda carriera sulle cinque disputate dal luglio 1934.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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