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16 agosto 1929
GIRAFFA



L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

* Fantino esordiente

Lina DRAGO Bubbolo
S. di M.Busisi VALDIMONTONE Canapino I
Orfanella GIRAFFA Garibaldi
B. di M.Vannini LUPA Staggino
B. di B.Brandani NICCHIO Memmo
B. di A.Sammicheli LEOCORNO Porcino
M. di P.Neri SELVA Cittino *
G. di P.Fontani ISTRICE Smania
Miss CIVETTA Bovino
B. di M.Busisi ONDA Sgonfio

MOSSIERE: Guglielmo Ricci






CAPITANO: Giuseppe Mazzoni
PRIORE: Antonio Terzi

La contrada non vinceva dal 16 agosto 1923
Unico Palio vinto da questo fantino




Il Drago è il grande favorito di questo Palio con Lina montata da Bubbolo. La Giraffa ha in sorte Orfanella, una cavallina scattante, che però ha un ematoma ad una zampa, ci vogliono tutte le cure del barbaresco Bellocchio per rimetterla in sesto. La prima prova salta per la pioggia, solo Giraffa, Drago e Leocorno non cambiano mai il fantino, nelle altre contrade c'è molto movimento. Montone e Nicchio si scambiano il fantino, l'Istrice si affida a Smania, lasciato libero dalla Lupa, girando Bovino alla Civetta che smonta Tizio Canali. Garibaldi è abile a far partire prima la svelta Orfanella, seguono Selva, Montone e Drago. Il vantaggio della Giraffa si fa subito consistente, a San Martino il Drago, passando la Selva ed il Montone, si piazza al secondo posto. Al primo Casato c'è il colpo di scena che potrebbe cambiare gli esiti del Palio. Garibaldi gira male, cade rovinosamente e se la fa addosso dalla paura! Orfanella continua da scossa la sua corsa, dietro c'è solo Bubbolo che può tentare la rimonta. La corsa di Orfanella non conosce ostacoli, il Drago non va oltre il secondo posto, la Giraffa vince il Palio. Per la seconda volta in questo secolo vince il Palio un cavallo scosso.

(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)





BOZZETTO DI EMANUELE GIUNTI