Nell'adunanza del Consiglio Comunale del 16 giugno 1893, fu dal Consiglio medesimo presa in esame la domanda avanzata da alcuni Cittadini, e da alcuni Capitani delle Contrade dirette ad ottenere l'esecuzione della corsa del 2 Luglio, esibendosi i firmatarii di depositare al Municipio la somma occorrente.
Aperta la discussione in proposito, il Consigliere Avv. Enrico Falaschi cominciò da rilevare che solo per causa finanziaria fu stabilito che il Palio del 2 Luglio non si corresse, essendosi deliberato di correrlo il 29 Maggio; ma ora che la spesa non fà ostacolo, che le obiezioni affacciate non hanno gran peso e che non vi è rischio di stabilire un precedente, perchè trattasi di una corsa ordinaria, tradizionale, crede che si debba accordare quanto è nel desiderio di gran parte dei cittadini e ne fa formale proposta.
Finalmente il Consiglio approva con 17 voti favorevoli e 4 contrari un ordine del giorno presentato dal Consigliere Falaschi, con cui si concede il palio alle condizioni di che nella relativa domanda.
L'assegnazione dei cavalli alle Contrade fu fatta secondo il solito la mattina del 29. I migliori toccarono alla Pantera e alla Civetta, discreti all'Unicorno, Nicchio, Lupa e Oca, mediocre alla Tartuca; cattivi al Montone, Giraffa e Selva.
La 1ª prova fu vinta dalla Pantera, la 2ª dalla Civetta, la 3ª, la 4ª dall'Unicorno, la Prova Generale e la Provaccia dalla Civetta.
Il palio fu vinto dalla Civetta. Dal canape partiva prima la Civetta, seguita alle spalle dalla Pantera, e per tutta la corsa ambedue i fantini si nerbarono a vicenda; vi fu qualche momento che sembrò dovesse la Pantera passare prima, ma a furia di nerbate venne continuamente tenuta indietro dalla Civetta la quale rimase vincitrice per avere la sola testa del proprio cavallo innanzi a quello della Pantera. Terza a qualche distanza arrivò il Nicchio, 4° Lupa, 5° Montone, 6ª Giraffa, 7ª Selva, 8ª Tartuca.
Al canape caddero per volere partire con troppa sollecitudine, con i propri cavalli, i fantini dell'Unicorno e dell'Oca.
Il palio non fu consegnato subito alla Civetta ma dopo poco attese le richieste insistenti di alcuni appartenenti alla Pantera, che ritenevano la propria Contrada vincitrice.
(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)











|