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2 luglio 1863
PANTERA



L'ordine NON è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

B. di C.Vannini OCA Garzone
M. di G.Merlotti GIRAFFA Partino Minore
G. di N.Ceccarelli CIVETTA Manciano
G. di L.Grandi PANTERA Paolaccino
B. di A.Orlandini BRUCO Pilesse
M. di A.Amaddii SELVA Piazzesi Luigi
M. di S.Franci NICCHIO Bachicche
M. di G.Ciabattini AQUILA Mecarello
M. di G.Donati TORRE Figlio di Bonino
M. di A.Vallecchi VALDIMONTONE Mascherino

GIUDICI DELLA MOSSA: Luigi Brandini e Enrico Paciarelli

CAPITANO VITTORIOSO: Pietro Chiarugi
PRIORE VITTORIOSO: Giuseppe Corbini

La contrada non vinceva dal 18 agosto 1839
Il fantino non vinceva dal 2 giugno 1861




Mossa bellissima, e Carriera discreta, scappò prima il Bruco che si mantenne più di una girata, fu passato dalla Pantera alla Fonte della seconda girata, il Nicchio cadde alla prima girata alla scesa di S. Martino, che era per entrare primo, l'Oca avendo Cavallaccio scese vicino alla Fonte alla seconda girata, scappò seconda Selva, terzo il Montone, quarto il Nicchio, e la Pantera scappò quinta; il Bruco si mantenne sempre secondo sino a vincita di Palio, in questo Palio ci corse poche nerbate.

(Da "Le Carriere nel Campo e le feste Senesi dal 1650 al 1914" a cura di Antonio Zazzeroni)


RAPPORTO DEL DELEGATO DI GOVERNO

Il Palio si svolse senza incidenti. “Nella mattinata del giorno stesso l'Uffizio scrivente fu avvisato che alcuni clamorosi abitanti della contrada del Nicchio avevano intenzione di impeditre a viva forza la vincita del cavallo della contrada della Pantera, ma li avvertimenti fatti e le disposizioni prese prevennero ogni disordine...
D'ordine del sottoscritto fu arrestato verso la decorsa mezzanotte certo Gaetano Turillazzi il quale pretendeva con bestemmie e ingiurie e clamori d'essere a forza ricevuto nella casa di due meretrici in via S.Domenico...”

(Archivio di Stato di Siena - Prefettura anno 1863 - fascicolo 1814)