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3 luglio 1853
TORRE
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L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)
* Fantino esordiente
1 Non corse per l'infortunio del fantino Saltatore durante le Mossa (cfr.)
GIUDICI DELLA MOSSA: Orazio De Vecchi e Assunto Grassellini
CAPITANO VITTORIOSO: Adamo Fineschi
PRIORE VITTORIOSO: Giovanni Pucci
La contrada non vinceva dal 2 luglio 1843
Il fantino non vinceva dal 21 ottobre 1849
Alle ore 6½ era tutto disposto per la Carriera, i fantini non furono perquisiti, perché smontarono dai soprallassi alla Cappella e subito montarono nei cavalli destinati alla carriera, e così in contravvenzione dell'art. 9 della notificazione del 30 giugno 1853; nonostante le seguenti dichiarazioni, e prescrizioni.
Sia permesso avvertire che la mattina del 3 luglio i Giudici della mossa convocarono i fantini, e i Capitani, onde farle espressamente intendere
1° Che i fantini a cavallo nei soprallassi, ed accompagnati dal respettivo Capitano dovevano portarsi nel Cortile del Pretorio per subire la consueta visita, quindi montare nel cavallo destinato alla corsa.
2° che uno o più fantini al momento di esser chiamato a presentarsi al canapo si permettessero fare una qualche scappata, il canapo non sarebbe calato, e per conseguenza si esporrebbero al pericolo di appettare, e capificcare.
3° che come non fossero venuti alla mossa ordinati, e con calma il canapo non sarebbe calato.
4° che quel fantino che turbasse l'ordine regolare, in atto di presentazione al canapo, dopo la carriera verrà tradotto alle Carceri, e verrà sospeso dalla corsa dell'agosto, ed anche in futuro a seconda della gravità dell'insubordinazione.
Terminato il giro delle comparse, della banda, carro, e dopo ciascuno collocato al posto designato vennero chiamati i fantini a ricevere i nerbi, e quindi disposti per il canapo.
Si mantennero uniti a poca distanza dal canapo, quando scappati Aquila, Nicchio, Montone, e trovato il canapo teso capificcarono. Il fantino dell'Aquila, avendo riportata una forte contusione rimase privo di sensi, e subito apprestateli soccorso, mediante una emissione di sangue non fu in grado di risalire a cavallo, gli altri due rimontati a cavallo, furono rimandati indietro.
Allora che fu creduto opportuno calò il canapo al quale il cavallo dell'Aquila fu presentato, e lasciato libero senza fantino.
Scappò prima l'Oca, seconda la Torre, terza la Tartuca, alla voltata di San Martino cadde la Chiocciola, entrò a San Martino la Contrada del Bruco, alla Cappella entrò seconda la Tartuca alla seconda girata, e passata a San Martino entrò prima la Torre che fu raggiunta dall'Oca al Casato, e di poi seguitò prima la Torre fino alla vincita del Palio, lasciando seconda l'Oca e terza Tartuca.
Le altre Contrade siccome aventi cavalli di minor forza restarono indietro contrastando fra loro, percuotendosi col nerbo, ma non mostrarono casi speciali di far loro menzione separatamente.
Vi si trovava una forza di sopra 160 militari di linea, e circa 60 regi gendarmi i quali sorvegliarono al buon ordine, senza immischiarsi negli affari di Contrada.
Terminata la carriera non seguì alcun sconcerto a danno della pubblica quiete.
Tutto procedé con calma, quiete e tranquillità.
(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)
Evidentemente non tutti i fantini furono ligi alle regole dettate. Si apprende così che, per misura del Governo:
Santini Francesco detto Gobbo Saragiolo, Bernini Giuseppe detto Stralanchi e Bianchini Leopoldo detto Piccolo Campanino,
il 5 luglio alle 9½ del mattino vennero condotti in carcere e ci rimasero fino alla stessa ora del giorno seguente.
(Archivio di Stato di Siena, Prefettura 2779)
PREFETTURA - RAPPORTO SUL PALIO DEL 2 LUGLIO 1853
4 Luglio - ...(la corsa)... procedé senza inconvenienti di sorta, se si prescinde
dalla caduta fatta dal fantino dell'Aquila, Giuseppe Marraghini, nella circostanza
di avere il di lui cavallo presa la corsa mentre era tuttora teso il canapo, conforme
fecero due cavalli più, dai quali rimasto calpestato riportò una contusione nel
petto con sospetto di frattura della costa corrispondente . Anche per la percossa
data in terra col capo, restò qualche poco, privo di sensi, ne' poté altrimenti
prodursi nella corsa, ed ora trovasi nello Spedale, senza però alcun pericolo.
(Archivio di Stato di Siena, Prefettura 3092)
4 Luglio - ...alle mosse, ossia al canapo, caddero diversi cavalli, con fantino perché
volevano scappare avanti a tutti gli altri ad onta che dal Signor Assunto Grassellini,
uno dei Deputati alle Mosse, venissero per più volte avvertiti di venire al canapo
tutti insieme anziché, chi avanti e chi addietro, per cui uno dei fantini cascati è
Giuseppe Marraghini di Montevarchi, di anni 34 circa, riportò una contusione nella
regione dorsale con rispettive tumefazioni di figura irregolare, avente un diametro
circa di 3 pollici, con possibilità di frattura di una costola sottostante, al presente di
alcun pericolo...ricoverato... per cui non fu in grado di montare il cavallo dell'Aquila
(caddero anche Leocorno e Nicchio)...Il fantino della Chiocciola cadde a San
Martino senza alcuna offesa.
6 Luglio - Poiché i fantini che presero parte alla corsa del 3 Luglio, mancarono di
presentarsi alla consueta e prescritta visita nell'atrio del Pretorio per assicurarsi se
ritenevano armi nascoste, vennero sottoposti a 24 ore di sequestro, all'espiazione
del quale già si trovano Francesco Santini, Giuseppe Bernini, Leopoldo Bianchini,
Donato Partini ed Agostino Viligiardi, mentre gli altri sono assenti dalla città per
privati loro interessi.
(Archivio di Stato di Siena, Prefettura 3060)
RAPPORTI DI POLIZIA MUNICIPALE
numero 418 del 4 luglio 1853
Ieri ebbe luogo la consueta carriera alla tonda. I fantini si ricusarono di farsi frucare, questo il
Governo l'ha intesa male. I cavalli montati dall'Aquila ed Istrice saltarono il canapo; il fantino
dell'Aquila passò allo Spedale con una costola rotta. Ritornati i cavalli al suo posto, fu abbassato
il canape e la Torre riportò la vittoria.
(Archivio Storico del Comune di Siena - Polizia Municipale rapporti presentati 659 - n. 418)
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