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17 agosto 1828
LEOCORNO



L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

G. di S.Felli OCA Gobbo Saragiolo
B. di G.Batazzi LEOCORNO Campanino
M. di F.Gigli LUPA Brutto
M. di S.Felli DRAGO Cicciolesso
M. di G.Batazzi PANTERA Figlio di Caino
M. di G.Batazzi ISTRICE Piaccina
B. di P.Buonfiglioli TARTUCA Caino
G. di E.Barbetti VALDIMONTONE Bonino
M. di L.Ancilli ONDA Vecchio
B. di G.Bruni NICCHIO Brandino

GIUDICI DELLA MOSSA: Giovanni Cosatti Casolani e Francesco Bandiera

CAPITANO VITTORIOSO: Enea Volpi

La contrada non vinceva dal 2 luglio 1827
Primo Palio vinto da questo fantino




15 agosto. Fu corsa la solita Carriera alla lunga, e riportò il premio la cavalla stornella marcata di numero 4 del nobile signor Giovan Battista Ottieri della Ciaja di Siena raccomandata al nobile signor Angiolo Bargagli. I cavalli erano in numero di 9. La carriera riescì assai garosa. La mossa riescì assai confusa, essendo scappati a credenza (fuor di proposito) due cavalli. Il tutto fu eseguito sotto la direzione dei signori Giovanni Cosatti, e dr. Francesco Bandiera.

16 detto. Fu ripetuta altra Carriera alla lunga col premio al vincitore di lire ottanta fatta correre dalla Contrada della Lupa, e riportò la vittoria il cavallo del signor Francesco Conti di Montrappoli marcato di numero 8. La carriera riuscì bella, ed i cavalli segnati erano in numero di otto.

17 agosto. Vinse il Palio, rimesso in detto giorno per comodo della festa, la Contrada del Leocorno col cavallo bajo di Giovanni Batazzi correndoci Campanino. Questa Corsa fu onorata dalla presenza dei nostri Sovrani e della Granduchessa vedova arrivati in Siena la mattina del 14 del predetto mese. Nell'occasione di essa si viddero sventolare nella Piazza in primo luogo le duplici bandiere delle 17 Contrade, e quindi le comparse di dette diciassette Contrade vestite alla spagnola, ed in seguito preceduto dalla nostra banda un carro denotante la Pubblica Allegrezza posta in mezzo alla Felicità, e alla Abbondanza con dei puttini rappresentanti il Riso, lo Scherzo, ed il Piacere, e più gruppi di genj, uno di essi suonanti varj strumenti, ed altri in atto di intrecciare varie danze, e chiudevano la marcia i dieci atleti sopra i cavalli di rimonta, seguitati dai dieci destrieri destinati al corso. Fatto che ebbero le dette comparse il giro della Piazza, fu data la mossa, e la carriera riescì alquanto garosa, nella quale furono prime quattro Contrade, cioè Valdimontone, Drago, Oca, e finalmente per più di una intera girata il Leocorno che vinse il Palio. Il tutto eseguito sotto la direzione degli illustrissimi signori deputati cav. Adriano Gori Savini e dr.Francesco Bandiera. Sebbene lo spettacolo tutto insieme riuscisse brillante assai, la corsa però fu molto mediocre, poiché, cominciando dalla mossa sotto la direzione dei medesimi Giudici del precedente luglio, questa non fu mossa, ma una scappata, prima che i cavalli si presentassero al canape. Nella prima mossa tutti erano in massa, voltò primo il Montone, ma cadde al Casato, e gl'andò dietro la Lupa. Entrò prima l'Onda, e prima si mantenne sino all'ultima girata, perché cadde a S.Martino malamente. Il Leo trapassò, e vinse. Alla fine della corsa non si vidde, che le dette due Contrade, et in distanza la Tartuca. Altro non si vidde. L'Onda fece una brutta cascata a S.Martino.

(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)