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26 luglio 1685
giovedì
TARTUCA





- prima di iniziare la lettura, si consiglia di leggere l'introduzione -



E’ assai probabile che per motivi legati al precario stato di salute del Governatore Francesco Maria de’ Medici, il 2 luglio "si è sospesa la corsa del Palio in Piazza solita farsi questo dì"1 .
Che la corsa venisse posticipata si comprende anche da una delibera di Biccherna del 18 luglio nella quale "mandorno farsi precetto alli Camarleghi de Terzi delle Masse, che comandino tutte le bestie de loro Comuni eccettuato il Comune di Marciano per esser stato comandato sotto li 30 del passato a levar i calcinacci del Palazzo di Sua altezza Serenissima e portarli al fosso di S.Sano"2 e soprattutto da uno stralcio di una minuta inviata il 23 luglio a Firenze dal Segretario di S.A.S. Cosimo Useppi, il quale comunicava che “…godendo potergli dire che S.A. Governatore continua con perfettissima salute, e che facilmente goderà il divertimento giovedì d’un Palio in Piazza”3 .
Il giovedì in questione cadeva il 26, festa di Sant’Anna e a vincere fu la Tartuca che con due torce si recò festante a rendere omaggio “a S.Jacomo nella Torre e la sera di S.Anna accesole in Chiesa in occasione della vencita del Palio che in tal giorno si corse"4 .
Le spese per queste fiaccole sono ben documentate nel libro di amministrazione tartuchina, infatti risulta che il 29 luglio venissero pagate al ceraiolo "Giuseppe Rapinsi per calo di due torcie servite per andare a S.Jacomo e state accese in Chiesa la sera che s’ebbe il Palio il Palio della Piazza"5, lire 1, soldi 16 e denari 8.
Lo stesso giorno venne anche tenuta la prima adunanza ufficiale nel nuovo Oratorio, e un contradaiolo, Jacomo Alberti, per "sodisfare il fantino che corse in Piazza e per Grazia di Dio e del Santo fu primo e vinse il Palio"6 , propose di pagarlo con 12 piastre.
Fu così mandato, insieme al fantino e a tal Camillo Ciappini, a tentare di raggranellare un po' di denaro questuando per la città. Riuscì a racimolare solo 10 piastre e la differenza di 2 piastre, pari a 14 lire, la dovette coprire la Chiesa, come risulta dalla registrazione dell'uscita.
Purtroppo non è stato possibile giungere al nome del fantino e quello di Mone, come riportato in alcuni testi, è poco attendibile.
Altre Contrade partecipanti furono l'Oca7 e il Nicchio8  oltre al Bruco che pare abbia vinto il premio per la miglior comparsa9.
Ciò nonostante, il Bandiera e il Gagliardi non accennano a tale Palio che non figura neppure nell'Elenco Generale del Comune.


NOTE:
[1] ASS, Governatore 475, minute di lettere dal 1683 al 1685, 2 luglio 1685, c.s.n.
[2] ASS, Biccherna 892, 10-18 luglio 1685, cc. 20, 24, 24v e 25
[3] ASS, Governatore 475, minute di lettere dal 1683 al 1685, 23 luglio 1685, c.s.n.
[4] ACTa, Entrate e Uscite del Fabb.ca p la chiesa nuova della Contrada della Tartuca, c. 50
[5] ACTa, Libro della Contrada della Tartuca 1657, c. 50
[6] ACTa, Libro Primo Delibera, c. 27
[7] ACOc, Deliberazioni 1667-1745, libro C, c. 70
[8] ACNi, Ricordi e Deliberazioni della Nobile Contrada del Nicchio 1682-1706, c. 15
[9] ACAq, Silvio Griccioli, Palii descrizione dal 1581 al 29 giugno 1717, 1R, c. 38 


ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE












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