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2 luglio 1663
lunedì
VALDIMONTONE





- prima di iniziare la lettura, si consiglia di leggere l'introduzione -



Per la prima volta le fonti ufficiali e quelle ufficiose coincidono, infatti questo Palio1 è riconosciuto dal Comune alla "Contrada di Val di Montone havendo vento il Palio in piazza"2 e avallato dalla Compagnia della Santissima Trinità, alla quale venne offerto il prestigioso premio.
A fronte di ciò, la stessa Confraternita in segno di gratitudine, ricambiò la cortesia donando "soldi sedici moneta di Lire sette l'uno per spenderli nelle feste"3, avendo il popolo montonaiolo assaporato per la prima volta una vittoria ottenuta con i cavalli.
Secondo il Bandiera e il Gagliardi, vinse Mone, per altri cronisti fu Pavolino.
Le altre vittorie che il Valdimontone aveva conseguito prima di questa data e che inserisce nel proprio computo totale in quanto le considera aventi un completo carattere paliesco, sono quelle del 15 agosto 1637 e 15 agosto 1645 guadagnate con le bufale, oltre alle due di Cetinale del 23 settembre 1685 e del 22 settembre 1686.
Merita aggiungere che la pista venne allestita la mattina stessa del 2 luglio. Una pista priva dei materassi a San Martino che vennero introdotti una prima volta il 18 agosto 1841 in occasione del Palio corso con tutte 17 le Contrade. Ripetuto l’esperimento il 17 agosto 1842, si decise di rendere effettivo e per sempre questo cambiamento.
Oltre al Valdimontone parteciparono alla corsa anche l'Oca4, il Leocorno5 e la Tartuca che infatti nell'adunanza del 3 giugno, stabilì "di mettersi in ordine per correre el Palio per la Madonna di Luglio"6.
Da da quest'anno, fino a tutto il 1691, la Compagnia non fece più menzione di eventuali successi riportati nel Palio alla tonda dalla Contrada dei Servi, annotando comunque, in data 11 dicembre 16867, di aver ricevuto in dono il Palio conquistato tre mesi prima a Cetinale, senza però fare il benché minimo accenno a quello del 23 settembre 1685 che infatti il Valdimontone donò alla chiesa di San Gaetano del Nicchio8.
Del 1663 è anche il più antico statuto giunto sino a noi della Chiesa e Contrada della Chiocciola.
Uno degli organi principali era l'assemblea che veniva convocata a suon di tamburo; ad essa erano ammessi soltanto i nativi e gli abitanti del rione e il quorum per deliberare doveva essere di venti persone.
Le adunanze si svolgevano per lo più di domenica pomeriggio ed erano aperte da un cerimoniale religioso9.
Peccato che non siano giunti a noi anche i libri delle adunanze e di ciò che riguardava le loro partecipazioni ai primi Palii della storia.


NOTE:
[1] ASS, Biccherna 870, 30 giugno 1663, c. 16
[2] ASS, Patrimonio Resti 1846, Compagnia della SS.Trinità, c. 188
[3] ASS, Patrimonio Resti 1902, Compagnia della SS.Trinità, c. 120
[4] ACOc, Deliberazioni 1646-1666, libro B, 4 giugno 1663
[5] ASS, Patrimonio Resti 769, Compagnia di S.Giovanni Battista in Pantaneto, c. 72v
[6] ACTa, Libro primo deliberazioni 1663-1702, c. 1v
[7] ASS, Patrimonio Resti 1847, Compagnia della SS.Trinità, c.28v
[8] ACVa, Libri Primo deliberazioni 1663-1702, c. 5v
[9] ACCh, Capitoli, anno 1663


ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE












RIEPILOGO
VITTORIE
DAL 1633
AL 1691