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3 giugno 1664
martedì
LEOCORNO





- prima di iniziare la lettura, si consiglia di leggere l'introduzione -



Palio Straordinario effettuato in onore di Agostino Chigi, nipote di Papa Alessandro VII, dal quale ebbe inizio l'omonima casata romana.
Tale Palio1, ignorato da tutti gli eruditi del passato, non figura ancora nell'Albo Generale, tuttavia il Comune, con lettera del 24 marzo 1997 indirizzata al Priore del Leocorno, ha dichiarato che intende riconoscere questa vittoria conseguita dal venticinquenne macellaro Francesco Chellini2, che abitava nei pressi della chiesa della Magione, al quale il 12 ottobre, ossia un giorno prima del suo compleanno3, "la compagnia gli diede per suo ricognoscimento lire settanta"4.
E' da sottolineare comunque che la data di effettuazione di questo Palio, che il Leocorno indica il 1° giugno, è senza dubbio errata come testimonia un bando del Capitano di Giustizia che proibiva di introdurre armi di qualsiasi sorta, per il "Palio che si deve correre martedì prossimo, o altro più o meno giorno intorno alla Piazza dalle contrade della città"5.
A sostegno della data del 3 giugno interviene anche la Biccherna: "mandorno farsi precetto alle Comunità delle Masse, che il terzo giorno di Pasqua di Spirito Santo comparischino a portar la terra in piazza per il Palio da corrersi nella medesima per la venuta dell'Ill.mo Ecc.mo Sig. Don Austino Chigi, et a suo tempo pubblicarsi il Bando per il corso di detto Palio"6.
Nella religione cristiana la Pasqua di Spirito Santo, detta comunemente Pentecoste, cade la domenica del cinquantesimo giorno dopo Pasqua, considerando anche il giorno della Pasqua stessa ed è quindi una festa mobile.
Nel nostro caso si fa riferimento a tre giorni dopo, compresa la domenica 1° giugno e, secondo questo calcolo, il Palio venne corso martedì 3 giugno 1664.
In ogni caso, il 18 settembre la terra era ancora stesa in Piazza, tantoché si dovettero precettare i Camarlenghi dei Terzi delle Masse, affinché si adoperassero a farla rimuovere al più presto7
Il premio per questa carriera fu un “baccino d'argento” offerto dalla Conversazione del Casino, del peso di settantaquattro once8 (poco più di 2 kg.), che venne donato dalla Contrada alla Compagnia con l'esito di farne una croce e una lampada votiva9 da mettere davanti all’altare della Madonna della Pace, dando l'incarico all'orefice Giuseppe Benechi10.
Il 27 settembre 1750 la stessa Compagnia deliberò su "proposta dell'Ondo Priore di fare distruggere la lampada d'argento per formare uno stonzorio" [ostensorio]11 e poiché "la quantità dell'argento della lampada par esser poca", il Camarlingo Giuseppe Gori disse che si sarebbe adoperato per metterne del suo e favorire l'acquisizione di altro metallo attraverso le elemosine dei confratelli.
L'ostensorio, che reca la data del 1751 è attualmente visibile nella collezione di arredi sacri della Contrada e ha titolo per essere considerato una parte del premio conseguito nel 1664. 


NOTE:
[1] ASS, Patrimonio Resti 769, Compagnia di S.Giovanni Battista in Pantaneto, cc. 66v e 67
[2] ASS, Capitano di Giustizia 673, c. 754
[3] ASS, Biccherna 1141, 13 ottobre 1639
[4] ASS, Patrimonio Resti 742, Compagnia di S.Giovanni Battista in Pantaneto, c. 51
[5] ASS, Capitano di Giustizia 875, 2 giugno 1664, c. 29v
[6] ASS, Biccherna 871, 31 maggio 1664, c. 9
[7] ASS, Biccherna 871, 18 settembre 1664, c. 22v
[8] ACCN, Entrate e uscite 108, c.23, 28 maggio 1664
[9] ASS, Patrimonio Resti 742, Compagnia di S.Giovanni Battista in Pantaneto, c. 80v
[10] ASS, Patrimonio Resti 742, Compagnia di S.Giovanni Battista in Pantaneto, c. 55
[11] ASS, Patrimonio Resti 770, Compagnia di S.Giovanni Battista in Pantaneto, c. 201


ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE












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