PASSEGGERI
Rammentando Passeggeri viene subito alla memoria la figura del senatore Gino Sarrocchi il grande modernizzatore della fattoria che sotto di lui divenne un modello di organizzazione e produzione. Egli concentrò sotto il suo severo comando ben otto poderi (due della cura di Vagliagli) per una superficie complessiva di circa trecentosettanta ettari. Andando a ritroso nel tempo troviamo però che gli stessi poderi che formavano la fattoria appartenevano a proprietari diversi e soltanto con l’Ottocento si iniziò quel processo di unificazione che sarà completato dai Sarrocchi nel 1910. La fattoria di Passeggeri o Passeggieri comprendeva, oltre che il podere omonimo, alcune case a pigione, il podere o pigione detto Barberino e la villa, residenza dei padroni, con annessa fattoria e la cappella. Accanto alla villa la famosa "Uccellanda", rotonda "realizzata dal senatore per catturare gli uccelli con la pania". L’unica strada di una certa importanza che conduceva e conduce a Passeggeri parte dal bivio di Maciallina, sulla via principale Siena - Castellina. La strada, una volta ben curata, scende e attraversa il ponte sul Bozzone, poi riprende a salire costeggiando le terre di Castagnoli e Monastero, tra vigne e olivi sparsi, e, in un paesaggio sempre più selvatico, si giunge a Bellavista e poco dopo al podere di Passeggeri e alla vicina Villa situata a 375 metri di altezza sullo spartiacque del Bozzone e del borro dello Scheggione, confine quest’ultimo con la terra di Coschine. ![]() ![]() ![]() Giungendo a Passeggeri da Quercegrossa si incontra la costruzione vista nella foto precedente mentre a fianco vediamo l'ingresso al podere detto "Passeggeri" e le abitazioni delle ultime famiglie di salariati Rossi e Ghini. Sotto la parte ovest dell'agglomerato con gli ambienti di servizio e la cantina. Al termine della costruzione verso nord si trovava l'abitazione detta "Barberino" ![]() Il podere detto di Passeggeri comprendeva oltre quaranta ettari di terreno di cui circa dodici coltivati e una trentina di bosco. Producevano un minimo di grano, ma molto olio. Nella stalla un paio di bovi e un paio di vacche e qualche vitello. Inoltre maiali, pollaio e pecore fino all’immediato dopoguerra. La lista dei contadini che hanno abitato nel podere dei Passeggeri è abbastanza breve a causa dei lunghi tempi di permanenza degli stessi che in qualche caso hanno raggiunto il secolo. Nel 1581 vi abita Piero di Lorenzo e nel 1592 il mezzaiolo del Cosci è Agnolo di Pippo che denunzia un raccolto di grano del podere di moggia 9 e staia 6 pari a ql. 46 circa. Nel 1591 vi muore la moglie di Filippo, mezzaiolo di Francesco Cosci, e l’anno successivo “lo spagnolo", parente di Filippo. Nel 1618 vi abitano i Fiaschi e dopo di loro, nel 1668, i Viligiardi, una numerosa famiglia che conta un massimo di ventuno unità. Ai Viligiardi subentrano dal 1723 i Guideri che matureranno una permanenza di un secolo esatto partendo nel 1821. Si ricorda un Bernardino (come il padrone Perfetti) e Angiolo. Dal 1822 vi abitano i Bartalini per oltre cinquanta anni, altra famiglia numerosa con diciassette persone, e per chiudere il secolo Renzi, Pierini, Bandini e Vannini. Nel 1901 Barberino risulta vuoto mentre a Passeggeri sono registrati Cesari, Pieri e Vannini. Nel 1911 vi abita il fattore Ezio Vannini nella fattoria, Parigi Giuseppe in una pigione, e il colono Bernardo Vannini. Al censimento del 1921 risultano il salariato Giuseppe Rossi nel nuovo quartiere, il fattore Ezio in fattoria e ancora Pasquale Vannini contadino ed Elio Burresi in Barberino. Un decennio dopo è sempre fattore il Vannini Ezio e sono arrivati i Bencini nel podere; Rossi e il bracciante Gambassi pigionali, mentre Ginetta Porciatti abita in fattoria. I Bencini saranno l’ultimi mezzadri del podere di Passeggeri e intorno a loro, dal 1936, entrano e se ne vanno alcune famiglie di operai a cominciare dai Fanetti, poi il guardia Perugini, Barbucci, Ghini, Valenti, Oreste Polvani altra guardia, l’autista Lari e il factotum Agostino Maggi. Tra i fattori dopo il Vannini, si ricorda Giovanni Margiacchi, il Degli Esposti, il Calonaci e l’ultimo, Arnone. Barberino L’abitazione detta Barberino, chiamato da qualche decennio erroneamente Alberino, ospitò braccianti e mezzadri e vide di recente abitarvi alcune famiglie conosciute come i Provvedi nel 1936, poi i Florindi, i Pagnini e per ultimi i Leonini come mezzadri. Il podere negli ultimi tempi era dotato di cinque/sei ettari di terra, aveva una stalla per due vacche e qualche vitello che "tiravano su per la vendita". Poi maiali e pollaio. Negli ultimi anni i Leonini non avevano più bestie. L’aia rimaneva a sinistra guardando la villa. Da quella parte c’erano le cantine comuni dove ogni contadino aveva le sue botti e c’era il vecchio ambiente per l’imbottigliamento. Per l’acqua avevano una cisterna dove attingevano e nei periodi di siccità andavano alle sorgenti (fonti) di Castagnoli. ![]() ![]() ![]() ![]() |