11 d. [luglio]
Permesso di Palio alla tonda il 16 agosto futuro. L’Editto Comunitativo di questo giorno fà sapere alle Contrade della Città, che con approvazione sarà fatto correre il Palio alla tonda il 16 agosto p.o av.e, ed’è stato assegnato il termine a potere concorre alle Contrade a tutto il 16 del corrente e la mattina del 17 sarà fatta la tratta nelle Stanze Comunitative secondo il consueto.
17 luglio. Estrazione delle Contrade. In questa mattina è seguita l’estrazione delle Contrade nelle Stanze della Comunità Civica presente il Gonfaloniere, Cancelliere, e Capitani delle Contrade e sono quelle che corrono d’obbligo Istrice= Aquila= Selva= Pantera= Oca= Nicchio= Onda. L’altre che sono sortite Montone= Drago, e Civetta.
13 agosto. Sono stati dati i cavalli alle Contrade. In questa sera si danno i cavalli per la Corsa del 16 di questo mese, secondo il solito, alla Porta della Comunità Civica.
16 agosto, S. Rocco. Carriera del 16 agosto nella Piazza del Campo. In quest’oggi si fà la Carriera alla tonda qui si descrivono le Contrade con i respettivi fantini, e sopranomi dei med.i per descrivere poi gli anedotti seguiti del Palio.
Istrice – Raimondo Rovaj d. Lucca
Aquila – Giuseppe Morandini d. Bugher
Selva – Carlo Brandani d. il Brutto
Pantera – Giuseppe Brandani d. Ghiozzo
Oca – Fran.co Santini d. il Gobbo Saragiolo
Nicchio – Fran.co Bianchini d. Campanino
Montone – Vincenzo Cardelli d. Barege
Onda – Luigi Girardini d. il Maremmanino
Drago – Gio. Brandani d. Pipistrello
Civetta – Gio. Buoni d. Bonino
Le Contrade sono entrate in Piazza alle ore 6½, il Palio è stato corso alle ore sette, e tre minuti. Descrizione del Palio malamente eseguito, p.mo per la cattiva mossa, niuno era al suo posto e confusione del med.o. L’Oca che vi correva il Gobbo del Ciaja, per la paura che fosse preso si fece insaponare t.ta [tutta] la veste verde, e bianca, cosa non mai più veduta nell’antecedenti Carriere, stillo [forse strullo?] del Gobbo Saragiolo. Ne io, ne altri possono descrivere la cattiva mossa si, ma gli anedotti della med.a poiché saranno rammentati. Al solito verso il canape si scambiarono i posti, ed’a malizia fatto questo per i partiti fatti, onde tutti in buglione scapparono, ma l’Aquila prese per la briglia del cavallo la Selva, prima che si dasse la mossa /cosa proibita dalla Notificazione che ogni anno s’affissa alla Porta Comunitativa, ed’alle Cantonate/ scappò la Pantera e stiede p.ma per qualche tempo, l’Oca con il meglio cavallo s’inoltrò, ed’alla sec.da girata passò, senza avvedersene, o non volle vederla, l’Oca un clamore eccessivo fatto dall’Ocajoli prepotenti, onde vinse questa Contrada. L’Aquila cadde alla sec.da girata al Corpo di Guardia, e si ritirò in esso, che si fece riporre alle Stinche perché prevedeva d’esservi posto per il divieto usato, e per non essere forse tribbiata dalla Selva, o dal Pubblico, avanti di sortire riceverà dall’Ocajoli la mancia fissata. Cadde il Nicchio, e la Torre, in sostanza fù un paliaccio poco gradito dall’Universo, e perché la Contrada dell’Oca /si pretenda dai Nuovi Costituzionali, e scimuniti essere lo Stemma della riunione dell’Italia tutta unita. Urli, grida e fuochi, granate, ma non sortirono dal suo recinto a forma dell’ordini. Gli Ocajoli ebbero ordine doppo il Palio di non portarsi fuori del suo Circondarjo, ma in esso fù un chiasso dal punto della vincita alla Levata del Sale con urli, e grida viva l’Oca, fuochi, granate, ma obbedirono agli ordini datili. Vedremo se domane mattina faranno il consueto giro con il Palio per la Città.
17 agosto. Giro del Palio. Giro del Palio della Contrada vincitrice cioè l’Oca.
18 agosto. Luminazione per la strada dell’Oca, e fuochi la sera antecedente. Stiedero buoni, e sec.do gli ordini ricevuti. Ieri sera per la Via di Mezzo della Contrada dell’Oca lumi alle pareti delle case a bitume, ed’in fine una prospettiva di lumi, che facevano vedere un’Oca. La sera del Palio assai fuochi in tutta la estensione dell’Oca, poi gran
te accese, ma non sortirono dal suo recinto, ne portarono il Palio, doppo la vincita come era di consueto, alla Lizza, e per la Città stando agli Ordini, siccome ieri mattina facendo l’onoranze ai Protettori, Geniali, ed’abitanti, doppo alzata la bandiera, per il solito gridano è viva l’Oche, qui pure stiedero all’Ordini.