Pietro da Campi, frate laico del Terz'Ordine Francescano (Campi Bisenzio – Siena, 4 dicembre 1289), è stato un religioso, mercante e beato italiano.
Detto anche Pier Pettinaio o Pettinagno fu commerciante di pettini per telai e terziario francescano a Siena; viene citato nel Purgatorio dantesco.
Famoso per la sua onestà e pietà, una volta morto, fu ritenuto santo e venerato dai Senesi, che nel 1328 istituirono una festa annuale in suo onore. L'Anonimo Fiorentino racconta: "Andava a Pisa a comperare pettini, e comperavagli a dozzina; poi che gli avea comperati, se ne venia con questi pettini in sul ponte vecchio di Pisa, e sceglieva i pettini, e se niuno ve n'avea che fosse fesso o non buono, elli il gettava in Arno. Fugli detto più volte:«Poiché il pettine sia fesso e non così buono, egli pur vale qualche denaro: vendilo per fesso!». Piero rispondea: «Io non voglio che niuna persona abbia da me mala mercatantia»".
Viene citato nella Divina Commedia da Sapìa Salvani, che nel tredicesimo canto del Purgatorio afferma di esser stata aiutata dalle sante orazioni di Pier Pettinaio:
«...e ancor non sarebbe
lo mio dover per penitenza scemo
se ciò non fosse, ch'a memoria m'ebbe
Pier Pettinaio in sue sante orazioni,
a cui di me per caritate increbbe.»
(Purgatorio XIII, 125-129)
La sua tomba fu distrutta da un incendio e di lui restò solo la reliquia del braccio, conservato dalle clarisse di Siena.
È stato proclamato beato il 2 gennaio 1802 da papa Pio VII e la sua ricorrenza cade il 4 dicembre, giorno della sua morte.