I migliori cavalli toccarono in sorte alla Torre, Chiocciola, Civetta e Istrice, quello della Torre era superiore a tutti, discreto alla Lupa; mediocri al Drago e all'Onda; cattivi al Bruco e Selva; pessimo all'Aquila. La cavalla dell'Istrice al seguito di essere caduta durante le prove per la scelta dei cavalli, rimase alquanto impedita nel correre; quello della Chiocciola dopo la 1ª prova non corse che per il palio, e ciò a causa di una forte rappresura. Il palio fu vinto dalla Torre Data la mossa, fu subito prima la Chiocciola che tale si mantenne fino alla 3ª girata al Casato. La Torre al canape fu talmente nerbata dall'Onda che partì settima, e quando gli altri voltarono a S.Martino essa era alla Fonte; ma data la grande superiorità del cavallo andò sempre acquistando terreno e alla 3ª girata al Casato potè essere 2ª e raggiungere la Chiocciola. Questa avanti di lottare potè rinserrare la competitrice allo steccato, ma appena voltati il fantino della Chiocciola per tirare una nerbata all'indietro a quello della Torre perse l'equilibrio e cadde, questa caduta fece un poco soffermare la Torre ed allora passò prima la Civetta che era 3ª, ma sotto Casa d'Elci la Torre passava prima e tale arrivava alla vincita dove le altre arrivarono nell'ordine seguente: 2ª Civetta, 3° cavallo scosso della Chiocciola, 4ª Lupa, 5° Istrice, 6ª Onda, 7° Bruco, 8° Drago, 9ª Selva, 10ª Aquila. Il fantino dell'Onda (M.Tamberi detto Massimino) fu dalla Giunta Municipale sospeso dalle corse del Palio fino a tutto il Luglio 1897 per avere impedito alla Torre di partire dalla mossa insieme con gli altri. |
Al seguito del passaggio da Siena delle truppe dell'VIII corpo d'armata (Firenze) di ritorno dalle manovre di campagna, la Giunta Municipale aveva deliberato di dilazionare il palio del 16 Agosto al 25 dello stesso mese, per far godere ai militari la storica festa. Nel giorno 10 i rappresentanti delle Contrade: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Giraffa, Istrice, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Torre, Unicorno e Val di Montone decisero di presentare una domanda all'Autorità Comunale per l'effettuazione della corsa del 16 Agosto, secondo l'intendimento dei loro rappresentanti ed a tenore delle conclusioni del Consigliere Comunale Cav. Prof. Avv. Enrico Falaschi, e cioè a dire si dovesse ritenere ordinario il palio del giorno 16. Il Sindaco replicò d'interpellare i colleghi della Giunta; e la Giunta infine acconsentì che fosse effettuato anche il palio del 16 per accondiscendere al desiderio espresso dal Consiglio Comunale ed alle premure e voti presentati dai priori e Capitani delle Contrade, restando però inteso doversi considerare straordinario il palio del 16 e ordinario quello del 25. La mattina del 13 ebbe luogo, secondo il consueto, la scelta ed assegnazione dei cavalli. (cavalli presentati 25) Per ottenere un buon insieme i cavalli più bravi furono scartati, e così rimasero diversi di forza pressochè identica. I migliori toccarono alla Torre, Bruco e Giraffa; venivano quindi quelli del Nicchio, Civetta e Oca, però quello di quest'ultima per i primi due giri era molto superiore agli altri due. Erano cattivi quelli della Lupa, Unicorno, Chiocciola e Onda. Le prove furono vinte dal Nicchio, Torre e Bruco. Il palio fu vinto dal Bruco. Il cavallo dell'Unicorno, al seguito di essersi fatto male (grave zoppicatura per distorzione interfalangea) per la prova generale, non fu in grado di essere condotto al canape, onde il palio si ridusse a sole 9 Contrade. Il concorso del pubblico non fu troppo straordinario, come sempre però riuscì attraente e pittoresco lo sfilare del corteo, nonostante le comparse avessero (come per il palio di Luglio) un solo alfiere e non il figurino o paggio maggiore. Terminato il corteo ebbe luogo la corsa. I cavalli della Civetta e della Giraffa s'impuntarono a non volere entrare fra i canapi tanto che i relativi fantini dovettero scendere da cavallo per farveli entrare. La mossa fu un poco turbata da questo incidente, ma però il canape fu abbassato un poco troppo presto inquantochè il Nicchio che aveva l'ultimo posto non era ancora bene entrato fra i canapi. Innanzi a tutti partiva a gran distanza la Torre, il di cui fantino giunto presso la svoltata del Casato tirando con forza la guida sinistra del proprio cavallo simulava che gli fosse stata fatta ombra e così si fermava presso lo sbocco della via omonima, nè più rientrava in corsa. Rimaneva allora prima l'Oca e 2ª la Civetta. Il Bruco era scappato male ed era 3°, però acquistava sempre terreno. Giunti sotto casa Sansedoni alla 3ª girata il Bruco passò la Giraffa che era 3ª e quasi subito la Civetta dandosi molte nerbate. A S.Martino voltava 1ª Oca, 2° Bruco, 3ª Giraffa e 4ª Civetta il cui fantino cadde prima di giungere alla Cappella. Alla pianata, dopo alquante nerbate, il Bruco passò l'Oca e senza altro contrasto rimase vincitore. Alla vincita 2ª arrivò la Giraffa, 3° cavallo scosso della Civetta, 4ª Oca, 5ª Lupa, 6ª Chiocciola, 7° Nicchio, 8ª Onda. Il Nicchio nulla figurò perchè durante le prove gli si era azzoppato il cavallo e perchè alla partenza fu molto nerbato dall'Onda. Il fantino della Torre (Ansanello) fu costretto dall'ira dei Torraioli a rifugiarsi nella caserma delle Guardie di Publica Sicurezza; e quindi con deliberazione della Giunta Municipale fu sospeso per due anni dalle corse del Palio per non avere fatti compiere i 3 giri al proprio cavallo, secondo quanto prescritto dal regolamento. |
In questo giorno venne corso il palio per detta venuta in Siena delle truppe dell'VIII corpo d'armata, giunte nella nostra Città la mattina del 23 Agosto, reduci dalle manovre di campagna I cavalli furono assegnati alle Contrade verso le ore 5 del giorno 22 a causa della pioggia che aveva ridotto la pista un vero pantano. Dei 15 dati in nota ne furono senza provarli scelti 10 e sorteggiati fra le Contrade. I migliori cavalli toccarono alla Civetta (di gran lunga superiore a tutti gli altri) Torre e Bruco, quest'ultimo però era difettoso in una gamba davanti e soggetto ad azzopparsi; era quello con il quale vinse la Torre nel 1895; veniva quindi quello della Selva, di poco inferiore a quello della Torre; indi Drago e Pantera. La Giraffa ebbe quello che per il 16 Agosto toccò all'Oca, molto bravo per due sole girate. Erano cattivi quelli toccati alla Tartuca, Nicchio e Istrice. Alla 2ª prova non essendo ancora adatto completamente l'interro della pista, caddero appena partite dal canape Nicchio e Selva; fu al solito una corsa poco soddisfacente giacchè diversi cavalli, tra i quali alcuni dei migliori, non provarono. Vinse il Drago il cui fantino (Tabarre) cadde nel fermare il cavallo e con lui cadde ancora il cavallo. Alla prova generale non poterono prendere parte Drago e Nicchio a causa della caduta fatta la mattina. La prima mossa non fu buona, ma i fantini corsero per almeno un mezzo giro. In fantino della Pantera caduto in faccia alla Cappella non fu più in grado di correre, come pure non corse altrimenti il Bruco a causa della rottura del morso; di modo che tornarono alla mossa soltanto 6 contrade. Data nuovamente la mossa cadde subito la Giraffa, la corsa fu abbastanza gareggiata e vinse la Civetta. La Provaccia fu vinta dalla Selva. Caddero al 1° giro a S.Martino sempre a causa del cattivo interro, Tartuca, Pantera e Giraffa. Il fantino della Pantera, Dante Tavanti, nella caduta riportò la frattura della spalla. Essendo il prato di S.Agostino ingombrato dai carri delle tuppe, la riunione delle comparse ebbe luogo in Piazza del Duomo. La tradizionale festa senese mai ebbe un'animazione ed un pubblico così numeroso come questa volta, e mai assistè al palio un così notevole numero di spettatori adesso del tutto nuovi. Il centro della piazza era stipato, zeppo di pubblico, fra cui spiccavano le copertine bianche dei copricapo dei militari. Gli ufficiali occupavano quattro terrazzini ad essi riservati. Si calcola che fossero in piazza non meno di circa 30 mila persone, di cui 5 mila militari. La sfilata delle pittoresche comparse delle 17 Contrade produsse un grande effetto sugli ospiti, i quali più di tutto si meravigliarono della manovra delle bandiere. I soldati saliti sui palchi e pigiati giù in mezzo alla piazza guardavano con espressione di sorpresa tutto quell'agitarsi di bandiere per loro così nuovo e lo stamburìo assordante mischiato al confuso mormorio della folla ed alle note della trazionale marcia, tutto insieme il colpo d'occhio della piazza formante un insieme di cose tale da fare conservare per lungo tempo un'idea ben chiara della festa tradizionale delle Contrade, unico avanzo delle gloriose libertà comunali che in tempi nuovi né le nuove idee degli uomini potranno mai distruggere. Dopo lo sfilare del corteo occorse nuovamente l'intervento dei Carabinieri a cavallo per fare sgomberare la pista in prossimità della voltata di S.Martino e per mandare indietro i militari i quali in gran numero si erano collocati presso il Chiasso Largo. Il palio fu corso pochi minuti prima delle ventiquattro (ossia il tramonto). Dalla mossa scapparono prime Civetta e Selva e subito si accese fra i due fantini una bella lotta di nerbo, rimanendo prima la Civetta. Alla Cappella la Torre che era partita quarta, passò dopo molte nerbate la Selva ed entrò seconda. Alla Fonte Gaia al 2° giro si trovarono insieme Torre, Selva e Pantera e fra i 3 competitori si scambiarono moltissime nerbate, ma la Torre potè mantenersi prima e così vinse il palio. Alla vincita arrivarono nell'odine seguente: 1ª Torre, 2ª Civetta, 3ª Selva, 4ª Pantera, 5ª Giraffa, 6° Istrice, 7° Bruco, 8° Drago, 9ª Tartuca, 10° Nicchio. Avendo la Civetta un cavallo molto superiore agli altri ed avendo avuto il vantaggio di partire prima dal canape tutto faceva ritenere che avesse dovuto rimanere vincitrice, onde fu con non poca sorpresa che si vide vincere la Torre. Il Bruco, il Drago e la Giraffa benchè avessero buoni cavalli nulla figurarono, e ciò si spiega quanto al Bruco per esserglisi azzoppato il cavallo, quanto alla Giraffa e al Drago per avere percorso circa un giro mentre la prima mossa non era stata dichiarata valida. Occorsero infatti 2 mosse, perchè la 1ª volta, quando fu abbassato il canape, la Torre e l'Istrice non erano entrati fra i canapi. Il Capitano della Civetta Sig. Gaetano Inglesi in seguito a questo palio renunziò al suo ufficio, e per mezzo della stampa rese noto al pubblico di avere chiesto al Comune l'espulsione dalle corse del proprio fantino Genesio Sampieri detto Il Moro per avere favorita la Contrada della Torre nella vincita del palio. |
La Giunta Municipale, considerando che la Società delle Feste alla quale fu conferito il mandato di organizzare i festeggiamenti da eseguirsi per l'inaugurazione del munumento a Garibaldi, ha manifestato il voto che il Palio sia effettuato il 22 Settembre, il qual voto è rafforzato da oltre 1500 firme di cittadini e da quello delle contrade Stabilito così definitivamente il giorno del palio, il 10 Settembre a mezzogiorno ebbe luogo in una sala del Palazzo Municipale, il sorteggio delle 10 Contrade destinate a prendervi parte. I migliori cavalli toccarono alla Tartuca (quello con il quale questa Contrada aveva vinto il palio del 16 Agosto 1895 e che era toccato alla Civetta il 25 Agosto di quest'anno), all'Istrice (quello con il quale la Torre aveva vinto il palio del 25 Agosto) e alla Lupa (quello avuto dalla Selva il 25 Agosto). Venivano quindi quelli della Torre, Giraffa, Chiocciola e Pantera; quello della Giraffa era quello che vinse il palio del 16 Agosto per il Bruco; quello dell Chiocciola era toccato all'Oca il 16 Agosto ed alla Giraffa il 25, molto bravo per due sole girate; alla Pantera toccò un cavallo discretamente corritore che mai aveva corso nella Piazza. Erano cattivi quelli toccati all'Unicorno, Oca e Onda. La prima prova fu vinta dall'Istrice, la 2ª che doveva avere luogo la mattina del 20 non fu corsa, dovendosi riunire in Piazza Vittorio Emanuele il corteo per recarsi alla Lizza per l'inaugurazione del monumento che appunto fu inaugurato la detta mattina verso le 11. Le contrade furono rappresentate all'inaugurazione del monumento dai 17 paggi-maggiori con bandiera e dai 17 Priori (con la coccarda della propria contrada). La 3ª prova fu vinta dalla Tartuca; la 4ª e la Prova Generale dall'Istrice; la provaccia dalla Giraffa. Circa le ore 15,30 del giorno 22 cominciò a cadere la pioggia che continuò per più di un'ora riducendo la pista un vero pantano. Al seguito di ciò il Municipio ordinava che il palio si corresse il 23 alle 17.30; ma nella mattinata del 23 visto il tempo minaccioso ed anche per dare agio ai forestieri di godersi lo spettacolo giacchè con l'ultimo treno del 23 restava la validità dei biglietti ferroviari di andata e ritorno, stabiliva che la corsa avesse luogo invece alle ore 13. Splendido come sempre il corteo delle comparse delle 17 Contrade. Poco minuti prima delle 2 veniva corso il palio. Appena data la mossa cadeva insieme con il cavallo, il fantino della Chiocciola, avendo urtato nel canape. Dalla mossa partiva 1° l'Unicorno, poi la Giraffa e Onda, 2ª l'Istrice. Questo alla scesa di S.Martino entrava senza alcun contrasto primo. La Tartuca impedita di partire bene dalla caduta della Chiocciola fu molto nerbata durante la prima girata dalla Pantera e Unicorno, e non potè entrare 2ª che alla 2ª girata sotto casa Sansedoni. A questo punto la lotta si determinava fra Istrice e Tartuca, il cui fantino benchè spingesse con tutta lena il proprio cavallo, non riuscì a guadagnare che qualche metro di terreno, mentre l'Istrice rimaneva sempre primo a distanza non indifferente riportandone vittoria. Alla vincita arrivò 2ª la Tartuca, 3° Unicorno, 4ª Pantera, 5ª Lupa, 6ª Giraffa, 7ª Onda. La Lupa che aveva, come dicemmo, un buon cavallo, nulla figurò, perchè fu impedita di partire bene dal canape dalla Torre: e Torre, Lupa e Oca scapparono quando gli altri erano già due colonnini avanti. Partiti cominciarono a nerbarsi tutti tre tremendamente e arrivati a S.Martino l'Oca entrò nella via omonima, la Torre cadde ed il cavallo poco dopo si fermò, la Lupa continuò la corsa, ma non arrivò alla vincita. Fu quinta. 10 Settembre 1896 - Con deliberazione della Giunta Municipale di questo giorno venne ordinata la chiusura durante le corse della Via Rinaldini (Chiasso Largo) dalla parte di Piazza con apposito cancello. |