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- IL TERREMOTO DEL 26 MAGGIO 1798 -





Il sabato 26 Maggio (vigilia di Pentecoste) ad ore una e dieci minuti dopo mezzogiorno la nostra città fu funestata da un tremendo terremoto.
La scossa fu fortissima. Tutte le chiese, palazzi, conventi, case (specialmente quelle delle coste) soffrirono tremendamente.
Le chiese furono serrate, e si celebrò soltanto ai Servi, S.Francesco, Provenzano, in Piazza del Duomo ed alla Cappella di Piazza.
Tutti coloro che avevano abitazione in campagna abbandonarono la Città; per il resto della popolazione furono inalzate baracche alla Lizza, a S.Francesco, s.Agostino, S.Spirito, S.Niccolò, etc.
Il Papa Pio VI che profugo di Roma, abitava nel convento di S.Agostino, nel quartiere detto di S.Barbera, subito dopo il terremoto fu portato in casa del Nob. Sig.re Giuseppe Venturi Gallerani, ed il giorno seguente passò nella Villa Sergardi detta Torre-Fiorentina, da dove il 1° Giugno partì alla volta della Certosa di Firenze.

(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)