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- IL SONETTO DI BEPPE PALLINI -


A Pasqua

I

A Pasqua a Siena usava la schiacciata,
ma poi nient'altro di particolare.
Si faceva 'na bella tavolata,
ma prima c'era l'ova da assodare,

mettele 'n un cestino e 'n mattinata
portalle a benedì sopra l'altare,
la Messa e poi la mensa apparecchiata.
Ci si segnava e prima di mangiare

se ne pigliava ognuno un pezzettino:
è usanza, e noi si fa anche quest'anno.
Dopo le tagliatelle, col buon vino,

l'agnello, certo, un deve' mancà mai
e unne sto a dire quello che ci fanno
le lamentele de l'animalai.

II

La carne dell'agnello, se un hai fame
ti fa veni' la voglia di mangià,
o che la trovi calda nel tegame
o dal forno tu la veda cavà

in una teglia, magari di rame,
co' le patate arrosto a contornà.
Al culmine però de le mie brame,
le costolette fritte: che bontà!

L'apprezzan tutti l'esseri umani,
mette tutti d'accordo, veramente,
i cristiani, l'ebrei e i mussulmani

e di mangiallo un si smetterà mai
in ogni tempo e a Pasqua specialmente,
con buona pace dell'animalai.

Per i lupi però tutti i diritti
di mangiasseli. Allora, tutti zitti!

14 Aprile 2017