Vittorioso in una sola occasione, ha avuto la sventura addirittura di finire bruciato, sia pure solo sotto forma di simulacro.
L'episodio, narrato da quasi tutti gli autori, prende il via dal Palio del luglio 1747.
Carnaccia corre per i colori della Pantera, ma in combutta con Ministro, si impegna in modo plateale a trattenere per tutta la carriera la Torre, contrada
considerata da tutti come sicura vincitrice e favorendo in tal modo la vittoria dell'Oca.
I torraioli, sperando forse di nascondere la loro cocente delusione, si comportarono come se avessero vinto il Palio.
Fecero quindi ricorrere il Palio di agosto per dare una schiaffo morale agli acerrimi avversari dell'Oca (in quel periodo infatti usava ancora che
fosse la contrada vincitrice di luglio a far ricorrere il Palio dell'Assunta) e fecero delle feste degne di una vittoria.
Il Gagliardi così ne descrive la parte che ci interessa: "...avendo alzato una grandissima macchina, con una bellissima torre in cui
vi erano collocate due statue rappresentanti Ministro e Carnaccia, che di luglio tennero la Torre, le quali in
cima ad esse furono abbruciate".
Aneddoto tratto da "Ora come allora" di E.Giannelli e M.Picciafuochi

Nota. Attraverso la Gabella dei Contratti n.574 che si trova all'Archivio di Stato, sappiamo che il 10 luglio 1763 sua figlia Teresa convolò a Nozze con Giuseppe Fontanelli detto Castagnino.