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17 agosto 1890
OCA
PALIO ALLA ROMANA

Palio riconosciuto ufficialmente con delibera comunale n. 684 del 10 ottobre 1894
L'ordine NON è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

1 Vincitore del 2° premio

n.r. AQUILA n.r.
n.r. BRUCO n.r.
n.r. ISTRICE n.r.
n.r. LEOCORNO 1 Buriano
n.r. NICCHIO Boggione
Carbonello OCA Pirrino
n.r. ONDA n.r.
n.r. TARTUCA n.r.
n.r. VALDIMONTONE n.r.

GIUDICE DELLA MOSSA: Giuseppe Valteroni






CAPITANO VITTORIOSO: Luigi Bichi Borghesi
GOVERNATORE VITTORIOSO: Carlo Alberto Cambi

La contrada non vinceva dal 16 agosto 1885
Il fantino non vinceva dal 16 agosto 1888




Dalla società delle Feste in Siena venne stabilito eseguire il 17 Agosto, previa autorizzazione del Municipio, la corsa detta alla Romana e quella di Consolazione con le Contrade; a tale effetto nel dì 3 Agosto nella sede della detta Società procedevasi, con l'intervento dei Capitani delle 17 Contrade, alla estrazione delle 9 Contrade che vi dovevano partecipare. La sorte favorì: Aquila, Unicorno, Nicchio, Onda, Val di Montone, Tartuca, Istrice, Bruco e Oca. Dalla Società e Compagni di lavoro costituita in massima parte di operai dell'officine ferroviarie era stato rappresentato col carnevale di quest'anno il "Trionfo di Traiano" avvenuto l'anno 106 dell'era nostra. Desiderosa detta Società di ripeterlo, si mise a disposizione della Società delle feste, la quale mentre stabiliva darle in premio una bandiera con medaglia d'oro e una pergamena decideva altresì dovesse effettuarsi la rappresentazione suddetta il 17 Agosto precedentemente alle corse alla romana. La mattina del 17 furono assegnati i cavalli, che erano tutti quelli che presero parte al palio del giorno 16 eccettuata la baia zaino di Domenico Sampoli che era toccata all'Oca; e la sera verso le 5 incominciò a sfilare in Piazza il "Trionfo di Trajano", e dopo che questo ebbe percorso lentamente due giri della pista, ebbero principio le corse, regolate dal seguente regolamento, compilato dal Sindaco in unione al Presidente della Società delle feste. Alla 1ª corsa prendevano parte le Contrade: Istrice, Montone e Tartuca; vinse il Montone. Alla 2ª Aquila, Unicorno e Nicchio; vinse il Nicchio; alla 3ª Oca, Onda e Bruco, vinse l'Oca. Procedevasi alla cosa definitiva fra le 3 vincitrici, questa fu vinta dall'Oca con il cavallo morello detto Carbonello di Savino Borgogni toccato il giorno avanti all'Aquila, ed il fantino Lorenzo Franci detto Pirrino; 2° il Montone; 3° il cavallo scosso del Nicchio, il cui fantino Santi Sprugnoli detto Boggione cadde al 1° giro davanti all'imbocco di Via Giovanni Duprè mentre stava per passare l'Oca che era prima. Il cavallo del Nicchio era la brava cavalla detta Farfallina di Galgano Boscagli vincitrice del palio del giorno avanti. La corsa di consolazione a cui presero parte le altre 6 contrade fu vinta senza alcun contrasto dall'Unicorno con il cavallo morello di Savino Borgogni, già dei F.lli Bruni di Vescovado, che il giorno avanti aveva avuto l'Onda ed il fantino Giustini detto Buriano. A causa della prima falsa mossa del palio del giorno avanti, tutti i fantini che presero parte a detto palio furono proibiti di prendere parte a quello di questo giorno. In queste corse la mossa data senza canape lasciò molto a desiderare, specialmente in quella definitiva che riuscì pessima ed oltremodo vantaggiosa all'Oca.

(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)