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16 agosto 1877
OCA



L'ordine NON è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

* Fantino esordiente
** Fantino che aveva esordito nel Palio del 2 luglio 1877, non assegnato

B. di G.Giunti LEOCORNO Sordo
M. di A.Franci TORRE Leggerino
B. di C.Delli SELVA Nula
M. di G.Merlotti PANTERA Seccaticci Augustavo *
B. di G.Cresti ISTRICE Gano di Catera
M. di D.Martini ONDA Ansanello *
B. di N.Ceccarelli LUPA Bachicche
B. di A.Amaddii DRAGO Partino
G. di A.Amaddii OCA Pirrino **
B. di M.Gigli BRUCO Gonga

GIUDICI DELLA MOSSA: Pietro Ottieri della Ciaja e Tiberio Barlucchi

CAPITANO VITTORIOSO: Gaetano Lippi
GOVERNATORE VITTORIOSO: Giulio Ganfini

La contrada non vinceva dal 16 agosto 1861
Primo Palio vinto da questo fantino





Vinse l'Oca col famoso stornino di Arcangelo Amaddii già proprietà Pisani. Oltre a quello dell'Oca, i migliori cavalli erano quelli toccati alla Lupa, una baia bruciata di Natale Ceccarelli superiore a tutti; la Torre, una morella di Angelo Franci; il Drago, una baia di Arcangelo Amaddii. La mossa non risultò soddifacente giacchè l'Oca scappata molto innanzi agli altri, tale si mantenne per tutta la corsa. La Torre avrebbe potuto raggiungerla se non fosse stata sempre tenuta appositamente dalla Lupa, la quale per la forza del proprio cavallo avrebbe potuto senza dubbio vincere il palio. Durante la corsa cadde il fantino della Selva. La condotta di Bachicche pienamente dimostrò come esso avesse favorito la vittoria dell'Oca, piuttosto di vincere esso il palio. Grande fu il risentimento verso di lui dei lupaioli ed anche dei torraioli. Dopo il palio credè opportuno di non tornare in Vallerozzi, e per non poco tempo i suoi abiti rimasero appesi in cima al campanile della Chiesa della Lupa a ricordo delle sue gesta. Esso naturalmente non ebbe il coraggio di andarli a riprendere.

(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)