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16 agosto 1849
ONDA



L'ordine NON è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

B. di P.Cianchelli OCA Campanino
M. di G.Bagnoli NICCHIO Folaghino
B. di A.Ciabattini GIRAFFA Saltatore
B. di L.Saracini LEOCORNO Partino Minore
M. di F.Fioravanti TARTUCA Figlio di Bonino
B. di G.Merlotti PANTERA Piccolo Campanino
M. di S.Franci VALDIMONTONE Palloncino
M. di G.Casini TORRE Stralanchi
M. di L.Barbetti ONDA Gobbo Saragiolo
M. di L.Paolini BRUCO Gobbo Fenzi

GIUDICI DELLA MOSSA: G.Battista Ottieri della Ciaja e Antonio Brocci

CAPITANO VITTORIOSO: Luigi Fedeli
PRIORE VITTORIOSO: Bernardino Palmieri

La contrada non vinceva dal 15 agosto 1848
Il fantino non vinceva dal 15 agosto 1848




Giunta l'ora definitiva al principio della festa si portava il popolo in gran quantità nella Piazza suddetta unitamente a molta truppa, sì a piedi che a cavallo (essendo in questo momento la città nostra presieduta da una rispettabile guarnigione), scarsissimo però era il numero delle carrozze che secondo il consueto dovevano concorrere a formare il corso e rendendolo brillante. Aveva quindi luogo l'ingresso delle Contrade e loro comparse nel modo seguente. Precedeva il corteggio un distaccamento di truppa a cavallo, a cui tenevano dietro i dieci tamburi delle Contrade ammesse alla corsa, e gli alfieri dipoi colle bandiere delle altre sette che non correvano. Veniva poscia la prima banda musicale che apparteneva alla milizia di guarnigione del 1° Reggimento la quale era seguita da tutte le comparse con i rappresentanti respettivi delle Contrade che correvano, che in questo giorno erano le seguenti, cioè: Oca, Nicchio, Giraffa, Unicorno, Tartuca, Pantera, Montone, Onda, Torre, e Bruco. A queste tenevano dietro gli alfieri con le respettive bandiere tutte raddoppiate. Venivano poi i dieci cavalli corridori con i loro fantini sopra altri cavalli, la banda comunitativa, il carro colle bandiere delle 17 Contrade e il drappellone da darsi al vincitore, e finalmente chiudeva il convoglio altro distaccamento di Cavalleria. Dato quindi il segnale del ritiro col solito mortaletto e fatto l'ultimo giro di perlustrazione dal detto corpo di truppa a cavallo, i fantini s'incamminavano verso la mossa, per la quale erano deputati come giudici i signori Giovan Battista della Ciaja ed Antonio Brocci. Giunti infatti essi al canape con sufficiente ordine fu data la mossa immediatamente, ed i primi a scappare furono i cavalli dell'Oca [fantino Campanino], Bruco [fantino Gobbo Fenzi], Onda a cui tenevano dietro tutti gli altri meno quello del Nicchio [fantino Folaghino], che si trattenne alquanto di più non so per qual combinazione. Frattanto arrivati i primi a San Martino si videro andare a dritto l'Oca e la Pantera [fantino Piccolo Campanino], senza però ricomparire, e fu allora che entrò prima la Contrada dell'Onda, la quale rimase vincitrice avendo per fantino il Gobbo detto Saragiuolo. Terminata la corsa fu consegnato il Palio alla detta contrada senza questione alcuna dai giudici della vincita, che questa volta erano i signori Bernardino Sergardi, Augusto Venturi Gallerani, ed Avv.Federigo Martinozzi. Così terminò lo spettacolo senza alcun inconveniente, ed anzi con soddisfazione generale, mentre un abbondante numero di spettatori (sebbene non avesse potuto assistervi l'Imperiale e Reale Corte, come si sperava, per impreviste circostanze *) e gran quantità di militari di ogni arme che vi assistevano lo resero oltremodo brillante ed ordinato.
   * Le circostanze che impedirono alla Corte di portarsi a Siena, come era già destinato, e per cui era stata preparata altra più munifica festa, furono la morte di sua maestà Carlo Alberto ex re di Piemonte, e la malattia dell'arciduchessa Maria Cristina, figlia di sua altezza il granduca Leopoldo II, nostro amatissimo sovrano.

(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)




PREFETTURA - RAPPORTO SUL PALIO DEL 16 AGOSTO 1849

11 Agosto - Per causa di antecedenti rancori fra Giobatta Sodi ed Adamo Bracali, nelle ore pomeridiane dello scorso giorno, sortendo secondo il consueto il Bracali dalle stalle di Geppetto, trovò il Sodi che lo attendeva e così premeditatamente gli vibrò dei colpi di bastone nella testa, dai quali colpi il Bracali riportò un alquanto grave ferita, con diverse contusioni senza però verun pericolo di vita;
15 Agosto - Nelle ore pomeridiane dello scorso giorno furono posti in arresto Francesco Santini detto il Gobbo ed il giovane Ottavio Grazzini; il primo per toglierlo dal furore pubblico, il secondo per avere vibrato vari colpi di bastone al primo e per aver fatto resistenza alla forza pubblica ...il quale sta in carcere.



Archivio di Stato di Siena - Prefettura 3101