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19 agosto 1818
ISTRICE

PALIO STRAORDINARIO VOLUTO DAL GRANDUCA FERDINANDO III DI TOSCANA

L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

* Fantino esordiente

B. di G.Batazzi LUPA Vecchia
B. di G.Manetti ONDA Francino *
B. di L.Regoli PANTERA Caino
M. di G.Savoi LEOCORNO Leggero
B. di C.Falconi ISTRICE Ferrino
B. di A.Bardotti VALDIMONTONE Belgrado
M. di B.Donzelli CHIOCCIOLA Ciccina
B. di C.Falconi AQUILA Ferrino Minore
G. di Botto CIVETTA Piaccina
S. di L.Cortecci BRUCO Foramacchie

GIUDICI DELLA MOSSA: Luigi Bichi Borghesi e Antonio Palmieri

CAPITANO VITTORIOSO: Giuseppe Calderai
PRIORE VITTORIOSO: Giuliano Pianigiani

La contrada non vinceva dal 17 agosto 1806
Primo Palio vinto da questo fantino




Il diciannove fu ripetuta la Carriera delle Contrade, come da basso, e nella sera una seconda festa di ballo al Casino dei Nobili. La sera del 20 dovea incendiarsi una grandiosa macchina di fuochi di artifizio a spese della Comunità Civica nella pianata del Palazzo dei Signori, oggi del Pubblico, eseguiti e diretti da Carlo Rizzo fuochista di Castel S.Angelo di Roma; ma attesa la dirotta pioggia caduta nel detto dì 20, e nel 21 venne la medesima incendiata la sera del 22. La sera del 23 fu rappresentata nel teatro interno del Palazzo Bianchi la commedia intitolata L'Apatista dell'immortale Goldoni da diversi dilettanti. Il dì 24 i reali personaggi si portarono a vedere la Villa di Pagliaja di proprietà del signor Governatore, situata circa 10 miglia di distanza da Siena. E finalmente la mattina del 25 il Granduca con la figlia partì alle ore sette alla volta di Firenze, passando per Radda, e il giorno dipoi 26 agosto a ore tre pomeridiane seguì la partenza del principe Leopoldo con la sua sposa. Fu lasciato dal real padrone un sussidio di scudi mille per i poveri a disposizione del Cardinale Arcivescovo.
A dì 19 agosto. Essendo stata la carriera del 16 di piena soddisfazione delle Loro Altezze Reali, di ordine espresso del regio Governo ed a spese della Comunità civica fu eseguita una nuova Corsa delle Contrade, con essere state estratte a sorte la mattina del 17 nella sala del Magistrato le 10 che dovevano correre, a ciscuna delle quali furono pagate dalla cassa comunitativa lire cento, e il giorno stesso furono dati i cavalli. Le Contrade che sortirono furono le appresso Bruco, Pantera, Lupa, Chiocciola, Onda, Valdimontone, Istrice, Civetta, Aquila, e Leocorno. Il Palio lo vinse la Contrada dell'Istrice correndo Ferrino Maggiore nel cavallo morello maltinto di Camillo Falconi pellajo. Il drappellone venne portato in un carroccio ove erano appese le bandiere delle sette Contrade escluse dalla sorte. Le comparse delle dieci Contrade vennero vestite alla greca come negli altri anni, e le bandiere sventolarono due a due. La corsa al principio fu bellissima, perché datasi la mossa alla quale furono fatti accostare tre volte i fantini per non aver voluto mai stare al loro posto. Scappò primo l'Istrice, indi passò la Chiocciola, e Pantera, in modo che erano tutte insieme, ma essendo caduta nella seconda girata a S.Martino la Chiocciola, ove correva Tremamondo, rientrò primo l'Istrice a gran distanza, e vinse il Palio.

(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)