L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
Serpente |
TARTUCA |
n.r. |
Vegliantino |
BRUCO |
n.r. |
Moscarino |
ISTRICE |
n.r. |
Ragazzino |
LUPA |
n.r. |
Pallottino |
OCA |
n.r. |
Barbarino |
CHIOCCIOLA |
n.r. |
Montalcino |
ONDA |
n.r. |
Gioia |
TORRE |
Strega |
Balzanello |
NICCHIO |
n.r. |
Bargellino |
GIRAFFA |
n.r. |
GIUDICI DELLA MOSSA: Ottavio Campioni e Pompilio Lanci
CAPITANO VITTORIOSO: Francesco Bonelli
La contrada non vinceva dal 4 luglio 1684
Il fantino non vinceva dal 2 luglio 1712
In seguito alla venuta in Siena, come Governatrice della Città e Stato di Siena, della Serenissima Principessa Beatrice Violante di Baviera, Vedova del principe Ferdinando e destinata da Cosimo III al predetto Governo, fu dalla Nobile Conversazione del Casino fatto correre un magnifico palio di talleri 90 dalle Contrade.
Assistè a questa corsa ancora il Gran Principe Gian Gastone de Medici, erede del trono di Toscana.
La Serenissima Principessa fece il suo ingresso solenne in Siena il 12 Aprile 1717, e poichè, pur tralasciando tutte le feste e cerimonie che a detto ingresso furono connesse, non è da tralasciarsi di ricordare che la Predetta Principessa giunta all'Antiporto di Camollia trovò da questo punto alla Porta della Città schierate le 17 Contrade con le loro bandiere sventolanti e con gran numero di torce.
Il giorno 2 Luglio fu corso in di lei onore il palio, come sopra abbiamo accennato.
Il Palio consistente in braccia 20 di lama bianca d'argento, era tutto foderato di taffettà bianco e nero.
A questo scopo la predetta Nobile Conversazione pubblicava il seguente bando:
Gl'Illustrissimi Nobili Signori Deputati della Nobilissima Conversazione del Casino sopra la corsa del Palio fanno intendere a ciascuna Contrada della Città, e suoi Priori e Rappresentanti, come col consenso ed approvazione della R.A. della Serenissima Gran Principessa Nostra Governatrice, per festeggiare la di lei venuta a questo Governo, hanno stabilito e determinato la Corsa del Palio nella Pubblica Piazza per il 29 di Giugno Solennità de' S.S.Apostoli Pietro e Paolo; che però assegnano in vigore del presente manifesto perentoriamente, per ultimo termine, che per tutto il dì 10 dell'istesso mese di Giugno abbino le medesime Contrade presentato nel Tribunale della Generale Biccherna la loro volontà descritta in carta, e firmata dal loro Priore, o Capitano, ed in tal modo farsi descrivere al Corso.
E passato questo ultimo, e perentorio termine, e non presentando la detta dichiarazione come sopra, non saranno più ammesse alla Corsa, la quale doverà seguire coll'infrascritte condizioni.
1) Che ciascuna Contrada nell'atto istesso di farsi descrivere debba depositare in Cancelleria di Biccherna lire otto di denari, che tanto importano le vetture del cavallo, che gli toccherà in sorte per correre al Palio.
2) Che dandosi il caso, che nelle comprove si guastasse qualche cavallo toccato in sorte alle dette Contrade, per qualunque accidente, fuori che di mal naturale, saranno tenute le medesime Contrade, rifare al Padrone del cavallo tutti i danni che per tale cagione patisse.
3) Che non potranno comparire in Piazza, né essere ammesse alla corsa quelle Contrade, che non averanno il seguito di almeno cinquanta Persone, compresivi i loro Offiziali, e quelle vestite civilmente, e con qualche segno, e divisa della Contrada loro, e colle Bandiere secondo il costume; E nettampoco saranno ammesse quelle, che non averanno il Fantino vestito colla propria divisa, e coll'Impresa ben visibile della Contrada nelle spalle.
4) Che le Contrade predette, e ciascuna di esse tanto nell'entrare in Piazza, che nel marciare, debba stare all'ubbidienza dell'Illustrissimo Sig.Maestro di Campo che a tale effetto sarà eletto, e del suo Sig.Aiutante.
5) Quelle Contrade, che compariranno con Carro, o con Macchina d'Invenzione fino al numero di quattro saranno tutte premiate colla distinzione che appresso, cioè.
La prima che sarà giudicata superiore all'altra conseguirà un premio di Talleri cinquanta; la seconda di Talleri trenta; la terza di Talleri venticinque; e la quarta di Talleri quindici.
Potranno ancora sperare le altre Contrade di conseguire qualche premio, e recognizione, quando oltre alle quattro dette di sopra facessero la loro Comparsa di Carro, Macchina e Cavalcata.
6)Per rendere maggiormente vaga la Festa, ed affine non sia impedita la vista alli spettatori, sia espressamente proibito a ciascuno di fare attorno allo steccato Palchi, o porvi banchette, o altro per sollevarsi da terra, ma sia solamente lecito il far dei palchi dalla parte delle Botteghe, e non altrimenti.
7) Che quelle Contrade, che vorranno comparire con Carro, o con Macchina, dovranno presentare in Corte di Biccherna il loro pensiero, ed invenzione, affine che venga approvato da' Signori Deputati a tale effetto di già dichiarati, e registrati nel Tribunale predetto, rendendo sicure le medesime Contrade, che tal pensiero, ed invenzione sarà tenuta segreta, né sarà palesata ad alcuno, e per loro maggior cautela la potranno consegnar sigillata da non aprirsi se non dai Signori Deputati predetti, dai quali pure sarà restituita sigillata.
Nè sarà lecito alle medesime Contrade il poter distribuire nel giorno della Festa componimento alcuno, tanto in prosa, che in verso, se prima non sarà approvato dagl'istessi Signori Deputati, ed anco nei suddetti componimenti potranno praticare la medesima cautela di darli sigillati.
8) Che allo sparo di un mortaletto si ritirino le Contrade a posti che saranno loro assegnati intorno allo Steccato della Piazza per di dentro, ed allora, e non prima debbano i Fantini partirsi dal mezzo della Piazza per andare alla mossa, dalla quale non possano partirsi prima del segno, che ne darà il Trombetta, e nella corsa non possano usar frusta, ma solamente un Nervo semplice, e ordinario, e che uscendo dal Corso, non possano rientrarvi se non da quel medesimo luogo, e via di dove ne fossero usciti. E che finalmente cadendo da cavallo non possa esser dato loro aiuto alcuno per rimontarvi, sotto la pena in ciascuno di detti casi di non poter pretendere il Palio.
9) Quella Contrada, che doppo le tre girate della Piazza data che sarà legittimamente la mossa sarà la prima a passare il palco dei Signori Giudici, ed in questo modo otterrà la vittoria, conseguirà un Palio di Broccato, Velluto, o altro Drappo nobile, o pure novanta Talleri, di denari contanti, che a questo effetto saranno depositati nel Tribunale di Biccherna.
10) Che quella Contrada, che come sopra averà ottenuta la vittoria, non debba muoversi dal suo posto, ma possa mandare a prendere il Palio per i suoi Signori Protettori, o pe' suoi Offiziali, e tutto affine che non seguano confusioni.
11) Si notifica in ultimo alle Contrade, che dentro al termine di sopra assegnato saranno state descritte alla Corsa, come nel dì 27 di Giugno da mattina si trarranno a sorte i luoghi, ed i Cavalli fuori della Porta Camollia, secondo quello si è praticato per l'addietro in occasione di simili Feste.
12) E sperando gl'Illustrissimi Signori Deputati predetti che colle presenti condizioni concorreranno di buona voglia tutte le Contrade alla celebrità di questa festa, si esortano con tutta efficacia le medesime Contrade, e loro rappresentanti a voler comparire colla maggior magnificenza, civiltà e decoro possibile per rendere unitamente questo piccolo tributo di rispetto, e d'umilissimo ossequio all'alto merito dell'A.S.Reale.
Dall'adunanza loro questo dì 28 Maggio 1717
f.to Marcello Martini Canc.de mano
In Siena, appresso il Bonetti nella Stamparia del Pubblico 1717.
Con licenza de' Superiori
(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)
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