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- LE RIVALITA' -
Tratto da Con la rivale in Campo di R.Filiani e N.Zaffaroni



NICCHIO - TORRE


Quella fra Nicchio e Torre fu un'inimicizia breve ma molto violenta, nata per questioni di Palio e poi diventata una sorta di guerra fra bande formate da pochi facinorosi di entrambe le contrade.
Tutto partì dal Palio dell'Assunta del 1882, vinto dalla Torre con Genesio Sampieri detto "Il Moro".
Nel prime due prove la Torre aveva montato il fantino Antonio Duchi detto "Martello", che fu smontato in maniera plateale e preso a ceffoni.
Il Nicchio, che ebbe in sorte il cavallo vittorioso nel luglio precedente, si trovò senza fantino per l'infortunio di Mario Bernini detto "Bachicche" e decise di montare il Duchi, nella convinzione che non fosse più legato alla Torre.
Invece durante la carriera Antonio Duchi favorì palesemente la vittoria della Torre ed ovviamente i nicchiaioli l'accusarono di essersi venduto.
Nel dopo corsa si accese un violento tumulto in cui i torraioli ebbero la peggio, molti nicchiaioli erano armati di bastone e ci fu una vera e propria sassaiola.
Questo fu solo il primo atto di una rivalità davvero violenta, a nulla servirono le condanne che il tribunale inflisse ai nicchiaioli responsabili degli incidenti.
Infatti si aprì una sorta di faida che, come accennato in precedenza, più che coinvolgere le due contrade vide protagonisti due gruppi di violenti ben identificati tanto che nelle cronache del tempo comparivano sempre gli stessi nomi.
Ogni occasione era buona per fronteggiarsi e dal 1885 al 1887 ci furono tanti episodi di violenza.
Nell'agosto 1885, presso il Ponte di Romana, ci fu una vera battaglia a colpi di sassi a cui seguì un furente corpo a corpo in cui rimase vittima il nicchiaiolo De Rossi.
Gli scontri proseguirono in Piazza del Campo, vi furono molti arresti in entrambi gli schieramenti.
L'anno dopo accadde un altro fatto molto grave quando la sera della propria Festa Titolare un folto gruppo di nicchiaioli si recò in Salicotto con intenzioni bellicose.
Al grido di "Viva la Spannocchia" i nicchiaioli tempestarono di sassi le finestre delle case di Salicotto i cui occupanti si barricarono dentro per la paura.
Ancora scontri nell'autunno del 1886 nei pressi di una fiaschetteria, in seguito un'incursione notturna in Salicotto fallì perché quelli della Torre furono avvisati per tempo da una donna della contrada che era venuta a conoscenza del piano dei nicchiaioli.
A tutti questi episodi seguirono molti procedimenti penali, in molti transitarono per le patrie galere ma la situazione non accennava a migliorare.
Questa rivalità ebbe conseguenze anche nel Palio con un ovvio avvicinamento del Nicchio all'Oca.
Infatti nell'agosto del 1892 il Nicchio, con Lorenzo Franci detto "Pirrino", favorì in modo netto la vittoria di Fontebranda con Francesco Ceppatelli detto "Tabarre".
Nel novecento non ci furono grossi scontri, forse perché i gruppi violenti vennero isolati, unica eccezione di rilievo nel 1932 quando Nicchio e Torre si affrontarono a legnate alle Logge del Papa.
Nel 1928 il Nicchio vinse il Palio dell'Assunta beffando proprio la Torre, negli anni seguenti prese corpo il T.O.N.O., alleanza dominatrice composta da Tartuca, Onda, Nicchio ed Oca.
Proprio nell'ambito del T.O.N.O. ci fu la svolta decisiva, a seguito del Palio del 16 agosto 1934 Nicchio ed Oca ruppero in maniera traumatica, di conseguenza la Contrada dei Pispini passò nello schieramento opposto, quindi i rapporti con la Torre diventarono ottimi e la collaborazione paliesca fra le due contrade trovò la sua esaltazione all'inizio degli anni sessanta, dominati dal grande Vittorino.