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- ANDREA RAUCH -
PITTORE DEL PALIO DEL 16 AGOSTO 2003

Palio del 16 agosto 2003  dipinto da Andrea Rauch

Il Palio di Andrea Rauch è un vero e proprio omaggio a Duccio di Buoninsegna, il grande artista senese che rivoluzionò la pittura e al quale verrà dedicata la grande mostra in programma dal 4 ottobre all'11 gennaio 2004.
Nel drappellone la Vergine Assunta richiama la porzione centrale del rosone absidale, recentemente restaurato, così come i colori: la gamma cromatica di Duccio è facilmente riconoscibile nella tavolozza di Rauch. Stesi in maniera precisa, mediati più dal richiamo sensoriale che emozionale, caricano la stoffa di significati antichi.
Il blu del manto della Madonna, in contrasto con il rosso, prezioso, della veste, sfuma sul fondo nero, mettendo in risalto l'iconografia delle Contrade proposte, dall'artista senese, attraverso l'utilizzo dei barberi.
Tagliati a metà e collocati, a mo' di corona sulla testa della sacra immagine, come gemme. Una scelta, questa di inserire oggetti reali accanto alla pittura, da leggere nella simbologia e nell'essenza ludica che contraddistingue il Palio.
Il richiamo al gioco, alla festa in quanto tale, è a dir poco implosivo; ed è giusto così.
Il Palio simula la guerra, ma in realtà contribuisce alla pace sociale della città. Perché, come asseriva J. Huizinga nel suo Homo ludens, il gioco e non il lavoro è l'elemento decisivo per la formazione della cultura umana.
L'opera di Rauch si colloca, per gli elementi che la contraddistinguono, in una dimensione temporale che riporterà, virtualmente, con li Te Deum di ringraziamento, la vetrata di Duccio nella cattedrale di Siena.
Dipinto anche sul retro, in maniera bidimensionale, quasi a voler tradurre il sogno e la realtà dei senesi, che partecipano alla Carriera, in una visione speculare, con varianti di colori che rimandano alla preziosità, formale e raffinata, delle vetrate del XIII secolo.
Il piano di tessuto riesce a tradurre la concettualità dell¹artista, dispensando diagrammi di luce tipici dei vetri piombati, e mantenendo, al contempo, inalterata la riconoscibilità del tratto e delle forme, che hanno reso celebre il graphic designer Andrea Rauch.