Sarebbe davvero piacevole e consolante poter accertare in ogni “senese”, amante della sua città fino nei minimi particolari (e già per questo davvero meritevole di tale “titolo”) la conoscenza ed il significato in italiano della scritta in latino scolpita ad ornamento dell’arco di Porta Camollia.
A tutti comunque, nell’attento esame di questa epigrafe, dovrebbe interessare come un totale anagramma delle sue parole dia luogo ad un secondo “motto” dal significato continuativo di quello della frase originaria… almeno a partire dal solenne ingresso a Siena del Granduca Ferdinando I, da ritenersi uomo e regnante esemplare.
Nell’occasione fu infatti inaugurata la ricostruita Porta Camollia. Ne fu artefice Alessandro Casolani che, lavorando sulla struttura precedente che risaliva al quattordicesimo secolo, nel 1604 portò a compimento l’opera come, salvo la recente aggiunta dei due passaggi laterali di uso pedonale, la possiamo ammirare anche oggi.

particolari della vecchia porta
Per sottolineare l’evento nel semicerchio di travertino sovrastante il portone si volle scolpita la frase di accoglienza COR MAGIS TIBI SENA PANDIT con il significato di “Siena ti apre il cuore ancor più di questa grande porta”… (enunciazione altisonante quanto, a pensarci bene, ampollosa e cortigiana nei riguardi dei Medici regnanti fiorentini dell’epoca.
In verità, a motivo del passaggio della via Francigena da Siena, tale vistoso messaggio sarebbe rimasto rivolto anche ai pellegrini provenienti dal Nord che, in viaggio verso Roma, accedevano alla città per una sosta ristoratrice, specialmente in occasione degli anni giubilari, già dal 1475 ricorrenti ogni quarto di secolo… ma come non meravigliarsi della sua possibilità di essere anagrammato e della capacità del suo anagramma di completarne il senso?
Inoltre chissà se già da allora qualche “romeo”, forse avvantaggiato dalla conoscenza del latino e un po’ ferrato in enigmistica, ne avesse intuito tali particolarità e percepito dunque l’esplicito quanto stupefacente invito ad una refezione collettiva, magari elargita dai governanti del momento… dato che l’anagramma della frase COR MAGIS TIBI SENA PANDIT ne produce, appunto, un’altra in latino: “SIC PANEM GRATIIS DONABIT” … a dire che Siena “… per questo concederà gratuitamente il pane”.

tratto da “IL CARROCCIO DI SIENA n.68 - 1997