Sappiamo che a causa del conflitto mondiale il Palio del 2 luglio 1915 non venne corso e pertanto per ritrovare delle ricorrenze, ci siamo dovuti spingere ben più addietro nei secoli.
Il Palio del 2 luglio 1715 venne corso da tutte le contrade eccetto la Pantera e l'Aquila che sappiamo tornerà a essere presente solo tre anni più tardi.
Dai quaderni del Griccioli, volumi manoscritti conservati dalla Nobile Contrada dell'Aquila, si apprende che il fantino vincitore risultò essere tal Giovan Battista Pistoj detto Cappellaro che correva nella Selva. Fino all'ultimo Casato egli era in terza posizione, poi aiutato dal comportamento del Leocorno con Morino e dalla Chiocciola con Strega, che si ostacolarono a vicenda, riuscì ad avere il sopravvento e a vincere quel Palio, con un cavallo baio il cui proprietario era il fornaio dei Galli.
Per Cappellaro, la cui professione era quella di vetturino, fu il quinto dei 9 Palii che vinse nel corso della sua carriera di fantino di Piazza.
Dalle nostre ricerche sappiamo che nacque a S.Quirico d'Orcia il 14 ottobre 1672 e che si sposò due volte, prima di morire a Siena il 20 agosto 1732.
Dal suo primo matrimonio, avvenuto a Buonconvento, ebbe Giuseppe, pure egli fantino vittorioso per due volte.
Cappellaro merita comunque di essere ricordato per essere stato uno dei due vincitori del Palio del luglio 1713, che vide Onda (dove correva) e Tartuca (con Ruglia) dividersi l'ambito premio.
Il 2 luglio 1815 vide invece protagonista Giuseppe Bini detto Ciccina o Tremamodo, con un cavallo baio scuro del macellaro Pagliaj.
Il cronista dell'epoca ci informa che la corsa non fu molto contrastata. La Selva uscita prima dai canapi, si mantenne in testa fino al 3° San Martino, quando venne raggiunta e superata dall'Aquila che restò prima fino al bandierino. Caddero la Civetta e il Drago, mentre la Chiocciola si infilò lungo la strada che porta a San Martino.
Per Ciccina fu il secondo successo dei quattro della sua carriera e questi furono equamente suddivisi fra Torre (agosto 1814 e luglio 1815) e Aquila (luglio 1815 e luglio 1822).
Ciccina, che visse a Livorno in qualità di domatore di cavalli, nacque a Empoli il 17 febbraio 1776 al "Magazzino del Sale" un'imponente edificio nel quale vivano anche i componenti della famiglia Menghetti, alla quale era legato da uno stretto legame di parentela.
Suo zio era infatti nientemeno che Luigi Menghetti detto Piaccina, vincitore di 8 Palii, l'ultimo dei quali a ben 64 anni di età.
