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RISSA DURANTE IL GIRO DELLA TARTUCA

16 Giugno 1823






Querela di Niccolò Pepi macellaro di Siena

Come Jeri 15 corrente giugno circa le ore tre pomeridiane passando per il corzo, e precisamente alla gavina di S.Giorgio s'incontrò, nelle bandiere, e tamburi della Contrada della Tartuca, che nell'occasione della festa alla loro chiesa di S.Antonio andavano al consueto girando a fare le sbandierate.
Nel momento passava a cavallo un uomo di cui ignora il nome, ma garzone di Bernardo Geppi manescalco al Re il quale intimorito dal rumore dei tamburi, mostrava evidente il pericolo di chi lo cavalcava, e delle persone di qualunque età che si trovavano per la strada.
Il ricorrente ad alta voce gridò fermate di battere il tamburo, che piacere avete a vedere la rovina d'un uomo, ed il pericolo del popolo scappando il cavallo. Ma questi nulla curando battevano più forte.
In effetto il cavallo ben regolato dall'uomo, che vi era sopra non poteva per il meglio cadere come seguì con rischio dell'uomo medesimo.
Alla caduta si fermarono per un momento, ed allora il ricorrente repetè: lo vedete cosa è successo. Allora senza aspettarselo si vedè venire addosso Giuseppe Paiazzi detto Streghino legnajolo di Siena e senza altro dire gli ammenò un pugno nel petto, ed il tamburo Mazzini cominciò a trattarlo di villan fottuto, non solo a lui quanto a Pietro Cianchelli, che era in compagnia del dolente.
Intervenne ancora certo treccolone denominato Bucone, ma di cognome Bastianoni treccolone al principio della strada della Tartuca, e legnajolo, quale con le mani alla faccia del ricorrente lo minacciò di parole, e lo vituperò di trattamenti cattivi.


Archivio di Stato di Siena - Atti Economici senza risoluzione 722