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Il Nicchio ha vinto la Festa dei Tabernacoli

La contrada del Nicchio ha vinto il primo premio della festa dei Tabernacoli. Seconda la Selva, terzo il Valdimontone, quarto il Leocorno, quinta la Tartuca. Tutte le altre, seste a pari merito. Una serata di festa che, classifica a parte, ha visto vincere i bambini di tutti i rioni, protagonisti entusiasti di questa coinvolgente iniziativa da anni organizzata dall'Apt di Siena. Un appuntamento sempre più sentito dai senesi, che in tutte le diciassette contrade si sono incontrati a cena insieme alle centinaia di piccoli che con fantasia e freschezza hanno ideato e realizzato le scenografie. Con risultati eccellenti, vista la qualità di anno in anno crescente degli allestimenti. Una serata splendida che ha rafforzato il senso dell'appartenenza a Siena e l'amore per il Palio.


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La Contrada del Drago ha vinto lo splendido Masgalano realizzato dall’artista Eugenia Vanni e offerto dalla rivista senese “Il Carroccio”.
La commissione per l’assegnazione si è riunita ieri sera, presieduta da Pier Luigi Brogi e costituita da: Francesco Boschi (Aquila), Massimo Petreni (Bruco), Paolo Mari (Chiocciola), Antonio Dami (Civetta), Marco Manganelli (Drago), Fabio Corsini (Giraffa), Paolo Bossini (Istrice), Fabio Sabbatini (Leocorno), Lorenzo Vanni (Lupa), Massimo Sambucci (Nicchio), Gianfranco Mazza (Oca), Roberto Guerrini (Onda), Andrea Gonnelli (Pantera), Luca Zanelli (Selva), Claudio Bossini (Tartuca), Mauro Bonelli (Torre) e Paolo Belardi (Valdimontone), e dai membri supplenti, con il compito di misurare le bandiere, Massimo Borghi della Contrada della Pantera e Lorenzo Lonzi del Drago (per il Palio di luglio), Paolo Petreni della Chiocciola e Alessandro Passaponti della Tartuca (per la Carriera di agosto).
Sommando il punteggio di luglio con quello di agosto, abbiamo la seguente graduatoria:

DRAGO 333 + 330,5 = 663,5
ONDA 332 + 330 = 662
TARTUCA 334 + 326,5 = 660,5
TORRE 328 + 324 = 652
AQUILA 315,5 + 333,5 = 649
OCA 316 + 330,5 = 646,5
CIVETTA 315 + 331 = 646
CHIOCCIOLA 314 + 329 = 643
LUPA 302 + 339 = 641
BRUCO 333,5 + 295,5 = 629
VALDIMONTONE 318,5 + 310 = 628,5
NICCHIO 293,5 + 329 = 622,5
ISTRICE 315,5 + 304 = 619,5
PANTERA 305 + 307,5 = 612,5
LEOCORNO 308 + 302 = 610
SELVA 296,5 312,5 609
GIRAFFA 281,5 296 577,5

PER SAPERNE DI PIU'


Al Bruco con Elisir di Logudoro e Gingillo il Palio dell’Assunta



È il Bruco con Elisir di Logudoro e Giuseppe Zedde detto Gingillo a vincere il Palio dell’Assunta 2008. Poco dopo le 19 il mossiere apre la busta con l’ordine di mossa e chiama Pantera, Valdimontone, Oca, Torre, Nicchio, Selva, Bruco, Tartuca e Aquila, con il Drago di rincorsa. Ci vogliono circa un’ora, tre mosse invalidate e due chiamate fuori dai canapi prima che la mossa maturi, poi il Drago entra e dai canapi schizzano l’Oca, il Valdimontone e la Pantera. , con il Drago che galoppa forte all’esterno e gira primo a San Martino, seguito dall’Oca, con dietro la Torre e il Bruco. Al primo Casato Scompiglio cade da Fedora Saura ed è l’Oca a prendere il comando, con dietro lo scosso del Drago, il Bruco e la Torre. Al secondo San Martino è sempre l’Oca in testa, seguita dal Bruco. All’inizio dell’ultimo giro Gingillo inizia a spingere forte Elisir Logudoro, supera l’Oca ed entra primo all’ultimo San Martino, inseguito dall’Oca. Il Bruco è ormai lanciato verso il bandierino ed Elisir Logudoro e Giuseppe Zedde detto Gingillo vanno a cogliere il loro primo trionfo sul Campo.

Questo l’ordine di ingresso delle contrade tra i canapi:

Pantera con Walter Pusceddu detto Bighino su Istriceddu
Valdimontone con Luca Minisini detto De’ su Choci
Oca con Giovanni Atzeni detto Tittia su Elfo di Montalbo
Torre con Andrea Mari detto Brio su Già del Menhir
Nicchio Alberto Ricceri detto Salasso su Guess
Selva con Igor Argomenni detto Smarrancio su Giordhan
Bruco con Giuseppe Zedde detto Gingillo su Elisir di Logudoro
Tartuca con Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Elimia
Aquila con Paride De Mauro detto Tiburzi su Ilon
Drago con Jonathan Bartoletti detto Scompiglio su Fedora Saura di rincorsa



Curiosità

- Su 19 Palii disputati nel 2000, per ben 9 volte ha vinto una contrada estratta a sorte.
- Il Bruco ha vinto tutti e tre i Palii nel 2000 da estratta a sorte.
- Nel 2000 il Bruco ha sempre vinto di sabato.
- Il Drago ha avuto per due volte Fedora Saura ed entrambe è partita di rincorsa.
- Il Nicchio era dal luglio 1981 che non partiva dal 5° posto.
- L'accoppiata Istrice-Bruco vittoriose nello stesso anno, non si era mai verificata.
- In questo Palio correvano le stesse 10 contrade chge corsero il 16 agosto 2006, quando vinse la Selva.
- E' dal 2 luglio 1872 che quando vince il Bruco (ossia le ultime 13 vittorie), corre pure il Nicchio.
- Se analizziamo gli ultimi 32 Palii vinti dal Bruco, per ben 27 volte vi prendeva parte pure il Nicchio.





Cosa è il Logudoro

Il Logudoro è un vasto territorio della Sardegna centro settentrionale.
Di prevalenti terreni vulcanici, è la zona più fertile dell'isola. Fin dal tempo delle civiltà preistoriche fu per questo motivo prediletta , come testimonia la presenza massiccia dei nuraghi, i tipici monumenti megalitici dell'isola. Durante l'epoca romana fu uno dei principali granai dell'Impero, e diverse legioni vi si stabilirono, soprattutto ai piedi della "Costera" per difendere le zone conquistate dai Barbari non romanizzati che abitavano le impervie montagne dell'interno. Durante il periodo giudicale fu centro di uno dei quattro regni in cui era divisa l'isola, il Giudicato di Torres o appunto Giudicato del Logudoro, con capoluogo prima Ardara e poi Sassari. Il territorio del giudicato corrispondeva pressapoco all'odierna Provincia di Sassari, ma si estendeva verso sud fino a comprendere Nuoro e Macomer. Il livello di relativo benessere di cui la regione godette nel Medioevo è testimoniato dalla ricchezza di chiese campestri in stile romanico-pisano, un patrimonio unico nell'isola. Con la fine del giudicato, e dopo con il passaggio sotto il regno di Aragona, iniziò un progressivo declino. La scelta successiva di Cagliari come sede del governatore dell'isola portò il Logudoro a una situazione di marginalità amministrativa. In seguito, sotto i Savoia, l'oppressione feudale e la sensazione di lontananza dello Stato sfocò in un diffuso banditismo, quasi prossimo a quello che opprimeva la Gallura e la Barbagia. La costruzione di ferrovie e strade portò, agli inizi del Novecento, un deciso miglioramento, il cui rovescio della medaglia fu la distruzione dell'immenso patrimonio forestale nei colli prossimi alle nuove linee di comunicazione, per alimentare la crescente industria piemontese. Tuttavia negli anni cinquanta l'eccessiva pressione demografica e la minor competitività delle culture granifere nei mercati nazionali costrinse migliaia di Logudoresi ad emigrare, prima nelle città sarde in espansione o nelle nuove aree costiere bonificate dalla malaria, poi anche nelle regioni del Centro-Nord Italia e nei Paesi più sviluppati d'Europa. Il Logudoro è stato il distretto della Sardegna con il più forte depauperamento demografico degli ultimi 60 anni.




La vittoria di luglio dell'Istrice



Con un lungo assolo che lo vede in testa per tutti e tre i giri, Luigi Bruschelli detto Trecciolino sull’esordiente Già del Menhir vince il Palio di Provenzano per i colori della contrada dell’Istrice, mettendo a segno la sua 11^ vittoria e regalando il 41^ Cencio al popolo di Camollia.
Mossa laboriosa, con Giorgio Guglielmi di Vulci costretto a chiamare per due volte tutti fuori dai canapi per stemperare il nervosismo dei cavalli.
Al secondo rientro, ancora tempi molto dilatati per la difficoltà di Giordhan, il barbero dell’Aquila, contrada di rincorsa, a eseguire gli ordini del fantino dando il tempo di mossa. Quando finalmente il cavallo riesce ad avvicinarsi al verrocchino, la mossa viene invalidata per una forzatura tra i canapi.
Poi, dopo più di mezz’ora di attesa, i cavalli riescono a trovare il giusto allineamento e dai canapi schizza fuori l’Istrice, inseguita dal Leocorno e dalla Torre, che a Fonte Gaia rimonta e conquista la seconda posizione.
L’istrice gira prima a San Martino, incalzata dalla Torre, con Alberto Ricceri detto Salasso su Elfo di Montalbo, e dall’Aquila, con Paride de Mauro detto Tiburzi su Giordhan, mentre cadono il Nicchio con lo Zedde su Giove Deus e il Valdimontone con l'esordiente Alessio Migheli detto Girolamo su Iolao, mentre l’Istrice continua la sua corsa, in vantaggio di diversi colonnini su Torre e Aquila. Al secondo Casato Salasso su Elfo di Montalbo fa il suo attacco tentando di guadagnare la testa ma Trecciolino, a colpi di nerbo, fa volare Già del Menhir che con un gran tempo di galoppo va ad affrontare, sempre in prima posizione, il terzo Casato, dove Torre e Pantera cadono lasciando Trecciolino libero di concludere vittorioso la sua corsa.