Argento, rame, oro e legno nel Masgalano di Laura Brocchi, offerto dai capitani degli anni '80.
Ha accettato per un senso di affetto Laura Brocchi, incredula quando, per il secondo anno consecutivo le hanno chiesto di realizzare il Masgalano.
Un bozzetto, il suo, che è stato scelto all'unanimità forse per la disposizione insolita che ha voluto dare al suo lavoro, due fasce orizzontali in argento, forse perché ha colto, con pochi simboli, l'essenza del messaggio di chi quel Masgalano l'ha offerto.
Così gli ex capitani degli anni '80 hanno trovato in lei la mano migliore per raffigurare il decennio che li ha visti protagonisti della Festa, attraverso una commistione di materiali modellati con la tecnica dello sbalzo, che le è particolamente congeniale.
Della celebre famiglia dei calderai, che fin dall'Ottocento ha la sua bottega in San Martino, la Brocchi ha immaginato quegli anni come il decennio di Brandano e Benito, cavalli potenti ed ambiti, protagonisti assoluti di molte Carriere.
Grigio il primo e nero il secondo, sono stati rappresentati in movimento, interrotto dalla balaustra del palco dei capitani, realizzata in rame brunito, utilizzato per la prima volta, rimarcata dall'asta bianca e nera che sostiene il Drappellone: il primo oggetto che il capitano vittorioso, che “alla pugna conduce e alla vittoria”, come riporta la frase incisa, afferra e porge ai contradaioli che si accalcano sotto il palco, in un gesto istintivo e liberatorio.
“Difficile rappresentare solo pochi anni di Palio, difficile rappresentare solo alcuni dei protagonisti”, come confessa la Brocchi che, ancora una volta, ha voluto dare spazio ai cavalli perchè, come lei stessa ammette, li ama profondamente, mentre i 55 capitani sono ricordati ad uno ad uno in una pergamena, conservata in un'urna cilindrica sul retro del Masgalano.
Non dimentica, infine, la sua città, raffigurata nella riproduzione dei chiodi, posti sulla cornice superiore ed inferiore del Masgalano, a ricordo di quelli che modulano il portone di Palazzo Pubblico.
Immancabile, ovviamente, la Balzana, dalla forma spiccatamente triangolare con il tradizionale marmo bianco sostituito dal legno, impiegato, anche, per gli stemmi, rifiniti in oro, del Magistrato delle Contrade e del Comitato Amici del Palio, realizzati grazie alla collaborazione con l'artigiano senese Antonio Benocci.
Ufficio stampa del Comune di Siena
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