Un'altra sorgente,  Fiègoli,  che è  in  un  borro  di 
        difficile accesso  nei paraggi  de  La Senese,  è  risultata 
        invece completamente asciutta  il 2  settembre 1995,  giorno 
        previsto per l'eventuale prelievo del campione.
              Sicuramente, anni or sono, queste sorgenti avevano una 
        maggiore portata  e  lo testimoniano  anche  i  lavatoi  che 
        furono costruiti nel  1952, sotto Sòcini.  Sòcini pur con  i 
        suoi stillicidi d'acqua, è la più  conosciuta e oltre che  a 
        piedi da Marmoraia, è raggiungibile  in auto attraverso  una 
        mulattiera che parte da Montequegna.
              Pòzzoli si trova invece nei pressi  di Casavanti e  vi 
        si arriva facilmente  prendendo la strada  che costeggia  il 
        fontone. Fatte  poche  centinaia di  metri,  sulla  sinistra 
        all'inizio del  marroneto, si  scorge  la fonte  che  rimane 
        coperta da una folta vegetazione.
              La terza sorgente,  Bilèci, raggiungibile solamente  a 
        piedi attraverso un sentiero, resta  sul versante opposto  a 
        quello di Sòcini e poichè è  di proprietà privata,  alimenta 
        solo alcune case di Mucellena.
        
        
GIUDIZIO DI POTABILITA'
        
                                 
    
    
              Dall'esame dei dati riportati nella pagina precedente, 
        nonostante non sia stato  eseguito un corretto  prelevamento 
        dei  campioni, è  possibile  tuttavia  trarre  le  seguenti 
        considerazioni: 
        
        1) - L'assenza delle sostanze  ricercate nel campione  della 
        sorgente Bilèci, indicherebbe che quest'acqua è chimicamente 
        pura. Inoltre, la  sua durezza,  vicino al  limite dei  35°F 
        (gradi francesi),  farebbe  supporre  che  probabilmente  la 
        falda acquifera  attraversa delle  rocce ricche  di sali  di 
        calcio e magnesio come ad esempio il marmo.
        
        2) - La presenza  di ammoniaca  e nitriti  è invece  indizio 
        della  presenza  di  sostanze  organiche  in  decomposizione 
        (esempio pozzi neri, concimaie, fogne), ma in questo caso  è 
        probabile che la presenza di queste tracce, sia  ascrivibile 
        all'acqua piovana o a vegetali in decomposizione all'interno 
        della fonte.
        
        3) - I   nitrati   rappresentano   l'ultimo   stadio   della 
        mineralizzazione delle sostanze organiche e la loro presenza 
        in  tracce,  (purchè  siano  assenti  ammoniaca  e  nitriti) 
        starebbe a dimostrare l'avvenuta autodepurazione dell'acqua.
        
        4) - Anche i  fosfati  derivano dalla  decomposizione  delle 
        sostanze organiche (urine di uomini e di animali),  tuttavia 
        la loro assenza non esclude l'inquinamento, dato che vengono 
        facilmente assorbiti dal terreno.
        
        5) - I  solfuri  sono  anch'essi  indizio  di  inquinamento, 
        dovuto a putrefazioni  organiche: la loro  presenza non  può 
        essere quindi tollerata.
        
        6) - La durezza totale di un'acqua è il parametro che indica 
        la quantità di sali di calcio  e magnesio in essa  disciolti 
        (bicarbonati, cloruri e  solfati). Non  dovrebbe superare  i 
        35°F, tuttavia  questo limite,  almeno  dal punto  di  vista 
        igienico ha poca importanza.
        
        7) - La misurazione  del pH  andrebbe fatta  al momento  del 
        prelievo,  poichè  in   seguito,  a   causa  della   perdita 
        dell'anidride  carbonica  disciolta,  questa  potrebbe  dare 
        reazione leggermente alcalina (pH>7), invece che leggermente 
        acida (pH<7).
        
        8) - Il risultato del residuo fisso a 180°, indica che i tre 
        campioni  sono   acque  medio-minerali   (limite  per   tale 
        definizione 0,200  g/l);  infatti al  di  sotto  del  limite 
        minimo e al  di sopra di  quello massimo,  ci troveremmo  di 
        fronte  rispettivamnete  ad  un'acqua  oligo-minerale  o  ad 
        un'acqua minerale. Inoltre una buona acqua dovrebbe avere il 
        residuo di  colore  bianco, se  invece  questo  è  giallo  o 
        giallo-bruno, si  può  pensare  alla  presenza  di  sostanze 
        organiche o di materiale ferruginoso.
        
                                
        
  
 
     
    