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Il 2 agosto 1874, in occasione di un Palio che si svolse a S.Marziale, vicino a Colle Val d’Elsa, Leopoldo Pasqualetti rimase deluso dalla prestazione di una sua cavalla e, come è consuetudine dei proprietari di cavalli, se la prese col fantino cui si era affidato, esprimendosi in questi termini: "se oggi ci avevo corso io, vincevo il palio, il mio fantino non è buono a nulla”.
Dopodiché montò sul suo cavallo con tanta rabbia addosso che di lì a poco si ritrovò “imputato per avere imprudentemente spinto alla gran carriera una cavalla da corsa da lui montata lungo la strada pubblica tra Volterra e Colle val d'Elsa, e per avere in tale circostanza urtato la ragazza Rinaldi Luisa, 7 anni, cagionandole varie lesioni, una fra le quali, cioè, frattura della clavicola sinistra che le impedì di avvalersi delle sue forze fisiche per oltre a giorni 30”.
Quattordici giorni dopo Leopoldo Pasqualetti soprannominato Sordo fece il suo esordio in Piazza del Campo, dove corse complessivamente 16 carriere, vincendone una nel Leocorno.
Sul suo esempio, ma con minor fortuna, tentò l’avventura di correre in Piazza anche il fratello minore Rinaldo detto Cappuccino, come lui nativo di Volterra, che ci piace ricordare come coetaneo, oltre che concittadino, di uno dei fantini più famosi della storia del Palio: Francesco Ceppatelli detto Tabarre che nei primi anni della sua carriera e precisamente dal 1888 al 1895 riuscì a mettere in fila ben 11 vittorie su 15 Palii corsi.



Tratto da FANTINI BRAVA GENTE di E.Giannelli, M.Picciafuochi, A.Ferrini e O.Papei - Betti Editore, Siena 2014