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Luigi Menghetti detto Piaccina, fantino plurivittorioso e detentore del record di longevità in Piazza (corse fino a 69 anni) e del record di Palii corsi (66 in 44 anni di attività), disputò l’unica carriera del 1824 nella Giraffa. Quell’anno il Palio ebbe luogo il 27 settembre, essendo stati sospesi quelli di luglio e di agosto per la morte del Granduca Ferdinando III avvenuta il 18 giugno.
Il giorno della tratta Piaccina, dopo essere stato ingaggiato dalla Giraffa, andò a bere un bicchiere in una bettola in S.Bastiano, dove si ritenne offeso da una battuta di un certo Luigi Setti brucaiolo extra moenia, detto Malafrasca e contro di lui usò prima le mani e poi i piedi.
“Luigi Setti muratore di condizione dimorante in Siena con moglie e Padre di quattro figli, esibisce avanti La Corte Criminale il presente ricorso che relascia contro Piaccina il quale è un fantino, che corre in Piazza, e nella carriera presente sul cavallo della contrada della Giraffa.
Viene esposto come ieri 24 corrente Settembre 1824 e precisamente circa le ore tre pomeridiane il Setti esponente si ritrovava dentro la Bettola di Salvadore Grifoni, situata in via S.Bastiano, onde comparve il Piaccina predetto onde il Setti amichevolmente, ed in termine di celia Le disse queste brevi, semplici parole: - In che contrada povera ti sei messo a correre -.
Il Fantino Piaccina nulla replicò, ma avventatosi furiosamente alla vita del Setti le diede un pugno, e lo colpì nel mento, indi slanciatoli un calcio lo percosse in sul testicolo dalla parte sinistra come resulta dal referto dello Spedale del dì 24 corrente Settembre ma, che nuovamente visitato in questo 25 suddetto a trovato il professore esserle enfiata la parte offesa ed ordinatoli stare giacente in letto non potendo lavorare dal doloroso incomodo dichiarando che li diede ancora un secondo calcio nel posto medesimo, ed il Setti sarebbe restato massacrato, se il Fantino Piaggina non venivali separato. Ne dà parte al Tribunale per tutti gli effetti di ragione in che.
Le prove testimoniali sono Salvadore Grifoni in S.Bastiano, Agostino Frullani garzone in detta Bettola, un certo Brandani dimorante alle Taverne il quale nella carriera presente corre nella contrada della Tartuca, il Bracali il quale è anch’esso un fantino che corre nella Contrada del Bruco”.
Il ricorso del Setti, al di là della subita aggressione, ci racconta quanto diverso dall’attuale fosse il mondo del Palio due secoli fa. È il giorno della tratta: a fine mattinata vengono assegnati i cavalli, ogni Capitano sceglie il proprio fantino e dopo poche ore tre di loro, Piaccina, Ghiozzo e Vecchio, si ritrovano insieme in una bettola a bere e a chiacchierare con gli avventori.



Tratto da FANTINI BRAVA GENTE di E.Giannelli, M.Picciafuochi, A.Ferrini e O.Papei - Betti Editore, Siena 2014