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Mangiagatte, forse per esorcizzare il suo soprannome, e il Gobbo Chiarini, quando avevano rispettivamente 13 e 15 anni, commisero insieme a loro coetanei una serie di piccole ruberie di generi alimentari.
Il primo addebito era riferito a un ”furto eseguito sul fine del Decembre 1789 di un Pampepato del peso di libbre quattro e dal valore di circa lire sei dalla spezieria del Sig. Domenico Niccoletti in via di Postierla”.
Il secondo al furto di un pezzo di sorra “dalla Pizzicheria di Federigo Azzurrini in questa Piazza Grande al Casato”.
Il terzo per aver portato via “una piccia di pane dalla bottega del panivendolo Lorenzo Pieralli alla Costarella”.
Il quarto perché “in una sera degl’ultimi giorni del carnevale passato rubasse dalla Pizzicheria Mastacchi in S.Martino un pezzo di Caviale”.
Il quinto per aver rubato “dal banco di Francesco Rossi treccolone in questa Piazza Grande il denaro che trovavasi nel cassetto del banco”.



Tratto da FANTINI BRAVA GENTE di E.Giannelli, M.Picciafuochi, A.Ferrini e O.Papei - Betti Editore, Siena 2014