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- LE 17 CONTRADE: Tartuca -



Motto: FORZA E COSTANZA ALBERGO.
Simboleggia la saldezza.


I colori, in origine, furono gialli e neri come il guscio della tartaruga. Le vicende politiche portarono a cambiarli in bianco-giallo (1847) e negli attuali (1858).
"È il simbolo della terra sia nell'antica tradizione cinese ed asiatica sia nella magia e nell'alchimia medioevale. Corrisponde all'aspetto nell'equilibrio simbolico del tempio cristiano (come è evidente anche nelle acquasantiere di Antonio Federighi nel Duomo)". La tradizione pone la sua discendenza dalle insegne sui labari delle legioni romane che occuparono l'antica fortezza etrusca, sostituendo il serpente, animale sacro a Giove, che figurò a lungo sui primitivi stemmi bianco-neri della città.
Le compagnie militari sono note per le eroiche gesta nell'insurrezione che portò alla "Cacciata degli spagnoli" (27 luglio 1552), di cui è memoria in una lapide apposta dalla Tartuca a Porta Tufi nel quarto centenario del glorioso evento.
La sua sede è in via delle Murella (oggi Tommaso Pendola in omaggio al grande scolopio che nel secolo scorso iniziò un nuovo metodo educativo per sordomuti fondando in quella zona un grande istituto).
Ha per Patrono Sant'Antonio da Padova. I suoi abitanti si riunivano anticamente nella Chiesa di Sant'Ansano (territorio della Chiocciola) che sorge accanto alla torre dove Ansano Battista di Siena era stato imprigionato dal Proconsole Lisia.
Nell'Oratorio attuale di Sant'Antonio da Padova, costruito dai contradaioli nel 1682, si può ammirare un pregevole lavoro di intaglio sul paliotto dell'altare maggiore. Interessante la raccolta di oreficeria e arredi sacri. Nella sede possiede un affresco di Enzo Cesarini (1961).
Il gruppo bronzeo della fontanina del battesimo contradaiolo è opera dello scultore Bruno Buracchini (1951).
È considerata una delle più antiche Contrade occupando uno dei tre primitivi centri cittadini. In Castelvecchio sorse la prima Cattedrale di Siena dedicata a San Bonifazio e vi ebbero sede i primi vescovi: Lucifero, Floriano, Bosto ed Eusepio. Sorsero qui i castelli delle famiglie dei Tegolei e dei Conti di Tintinnano.
La Contrada è gemellata, dal 1959, con la città di Trento.
La Società è intitolata "Castel Senio" dal leggendario fondatore della città.

testo ripreso da libro: "Siena, il Palio" di Giulio Pepi, edito dall'Azienda Autonoma del Turismo




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