
Motto: CLANGIT AD ARMA. Simboleggia
l'avvedutezza.
"L'oca non è immune da reminiscenze classiche e proprio per questo è
divenuta simbolo di valore guerriero (le oche del Campidoglio). Ma se
si volesse pensare alle tradizioni asiatiche, essa sarebbe il segno
del "punto in alto", diciamo pure di uno zenith metafisico che l'oca
selvatica esprime sia in India (insieme al cigno) sia in Cina". Per gli
egiziani le oche sacrificate nel tempio erano un mezzo per comunicare
con gli dei.
Ha il titolo di "Nobile" per il valore dimostrato dalle sue milizie in
molte battaglie fra le quali quella di Montemaggio contro i fiorentini
nel 1145. Partecipò alla battaglia di Montaperti con 365 soldati e per
il valore dimostrato ebbe il titolo di "Governatora". Anche oggi è
retta, anziché dal "Priore", dal "Governatore". Sempre in seguito a
tale brillante prova militare, gli abitanti ebbero il diritto di
cingere la spada e di godere l'immunità di fronte al tribunale di
giustizia senza preventiva licenza del proprio Governatore. Notevole
fu l'apporto dei giovani "Fontebrandesi" durante l'ultima guerra di
Siena (1552 - 1555) più volte citati nelle cronache contemporanee.
Patrona è Santa Caterina da Siena (1347 - 1380). La sua sede è in via
Santa Caterina (già via della Pancaccia), nel popolare rione di
Fontebranda, dove ebbe i natali la Patrona d'Italia.
Custodisce un ricchissimo patrimonio artistico di arredi, di pitture e
sculture fra le quali la statua lignea (1474) di Santa Caterina di
Neroccio di Bartolomeo Landi (1447 - 1500).
Visitarono il Santuario e la sede della Contrada, oltre al granduca
Leopoldo II con la consorte, i reali d'Italia Umberto I e Margherita,
Pio IX nel 1857 e Giovanni Paolo II nel 1980.
Abitarono nel quartiere Giovanni Bernardino di Costanzo asceso al
soglio pontificio nell'anno 523 con il nome di Giovanni I; Pietro
dell'Oca morto nel 1302 e successivamente beatificato; Bernardino
Tommasini detto "Ochino" (1487 - 1564), famoso predicatore riformista
e perciò tacciato di eresia e la Venerabile Madre Passitea Brogi,
fondatrice dell'Ordine delle Cappuccine.
La Società è intitolata "Trieste" e dedicata a quella città, redenta
per la prima guerra mondiale.
testo ripreso da libro: "Siena, il Palio" di Giulio Pepi, edito dall'Azienda Autonoma del Turismo
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