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- CRONACHE DI SIENA DEL 1900
tratte dai giornali locali -

Anche se piccola e con una popolazione non certo numerosa, come potete verificare nel secondo articolo che riportiamo qui sotto, la Siena di fine '800 ed inizio '900 poteva contare diversi giornali e periodici locali:
La Gazzetta di Siena, La Vedetta senese, Il Libero cittadino

Le difficoltà di questi giornali per poter vivere, o meglio ancora sopravvivere, non devono essere state di poco conto.
Difficoltà derivate da diversi fattori: la poca popolazione, l'analfabetismo ancora elevato, la povertà che induceva a considerare un giornale un bisogno secondario e superfluo, ed altri fattori non meno inportanti come possiamo verificare da questa prima sintetica notizia che vi mostriamo pubblicata sulla Vedetta senese del 20 dicembre 1898:


SEQUESTRO

Ieri fu sequestrato il giornale “Il Pensiero”.

Vi proponiamo alcune di queste quotidiane piccole notizie pubblicate sulla Cronaca di Siena della Vedetta senese che ci possono offrire un'immagine, anche curiosa e divertente, della Siena dell'epoca. Buona lettura !






LA POPOLAZIONE SENESE


Alla fine del giugno ultimo passato (1897) la popolazione senese ascendeva ad abitanti 29773.
Nei tre mesi di luglio, agosto e settembre si ebbero 153 nascite e 140 morti, emigrarono 147 persone e ne immigrarono 209, talchè al 30 settembre la popolazione senese era aumentata di 75 persone, raggiungendo quindi un totale di 29848 abitanti.
I nati nel terzo trimestre, furono 135 legittimi, dei quali 71 maschi e 64 femmine; e 18 illegittimi dei quali 11 maschi e 7 femmine.
La mortalità nei suddetti tre mesi, fu maggiore nei non coniugati dei quali ne morirono 67, uomini 24 e donne 43. I matrimoni furono 15 nel luglio, 9 nell’agosto e 18 nel settembre, in totale 42. Di questi 37 furono contratti fra celibi e nubili, 2 fra celibi e vedove, 1 tra vedovo e nubile e 2 tra vedovi. Gli sposi analfabeti che non firmano l’atto nuziale furono 5, le spose 13.


OSSERVATORIO METEOROLOGICO DELL’ UNIVERSITA’ DI SIENA

Osservazioni meteorologiche eseguite all’ altezza di metri 348,5 dal livello medio del mare il giorno 24 novembre 1898.
Ore 9 Barometro 744 Termometro centig. 9,0 Umidità relativa 58 Ore 15 Barometro 742 Termometro centig. 12,9 Umidità relativa 60 Ore 21 Barometro 749 Termometro centig. 8,2 Umidità relativa 57


IL VIANDANTE STREMATO

Ieri sera verso le 19 i militi di turno della Pubblica Assistenza venivano chiamati telefonicamente per trasportare all’Ospedale certo Natale Guarini, di anni 27, di Ravenna, che era caduto stremato di forze sulla soglia della Calzoleria Memmi in via di Città, per il lungo viaggio fatto a piedi.


ARRESTO

Ieri sera veniva arrestato dalle guardie di P.S. certo Sibelia Luigi, arrivato da Trieste, privo di mezzi di sussistenza e di documenti, il quale, recatosi all’ osteria di Michelotti Antonio detto Tono in via Giovanni Duprè, dopo aver bevuti 2 litri e mezzo di vino, dichiarò di non avere denaro per pagare.





ZUPPE ECONOMICHE

La Deputazione Amministratrice del Pio Ricovero di Mendicità rende noto che, a contare dal 10 novembre 1897, nella Piazza del Mercato, in ciascun giorno in prima sera, e per tre ore di seguito, sarà aperta la distribuzione di zuppe Economiche che il luogo Pio, mercé le generose elargizioni del Monte dei Paschi, del Comune, di altri Enti morali, e dei privati oblatori, potrà vendere al prezzo di centesimi 5 ognuna, da pagarsi o in contanti o in buoni speciali che si troveranno vendibili presso la cartoleria Landi, al negozio Cartigliani, e alla sede del Ricovero.
Nei primi 5 giorni nei quali sono state distribuite le zuppe economiche si è notato subito un forte aumento quotidiano nel numero di zuppe distribuite quest’anno, di fronte all’anno passato.
Infatti mentre nel 1896 s’incominciò con 311 nei primi giorni e dall’ ottavo giorno se ne distribuivano 712; quest’anno subito al primo giorno se ne distribuirono 604 raggiugendo il limite massimo della potenzialità giornaliera della cucina che è di 1200 nell’ ottavo giorno di distribuzione; talchè mentre nel 1896 nei primi otto giorni il numero delle zuppe somministrate fu di 4726; quest’anno, negli stessi giorni, di 8104, ossia quasi il doppio.


ARRESTO

Ieri sera le guardie municipali trassero in arresto certo Pio Galassi.
Questo chiedeva l’elemosina nei negozi di via Cavour per realizzare quei pochi denari necessari ad andare a mangiare una zuppa Economica. A dire il vero un bel tipo che gridava al ricevimento dell’offerta “viva la repubblica”.
Pare che il vino, bevuto dall’arrestato, fosse …. rosso.


RISSA IN PIAZZA DEL MERCATO

Ieri, in prima sera, alcuni frequentatori della mensa in piazza del Mercato, dopo aver mangiato la zuppa, hanno ripetutamente ed insistentamente molestato alcune donne presenti causando una rissa, in primo tempo, non controllata.
Il Pio Ricovero di Mendicità potrebbe anche decidere di sospendere la distribuzione delle zuppe economiche, con grave disagio da parte dei molti bisognosi, se dovessero continuare certe intolleranze.



RENDICONTO DEL MONTE DEI PASCHI

Dal rendiconto della gestione 1896, approvato con delibera dell’ on. Deputazione amministratrice del dì 9 ottobre e pubblicato in questi giorni, stralciamo alcuni dei dati più interessanti dai quali si può rilevare anche a primo tratto il continuo e non tenuo incremento verificatosi nei principali rami dell’ operosità di questo istituto, che se è di massimo utile morale e materiale alla nostra città è ancora solido ed efficace aiuto alla prosperità economica della nazione.
Il patrimonio dell’ istituto che al 31 decembre 1895 ascendeva a £ 8.830.158,50 fu aumentato di £ 380.186,29, parte dell’ utili netti della gestione 1895 passata al fondo di riserva, e così il patrimonio dell’ istituto al 31 decembre 1896 ascendeva a £ 9.210.344,79.
L’ utile netto dell’anno 1986 fu di £ 535.809,51, e di questo furono erogate in spese di beneficenza £ 105.532,17.







- Malgrado i grandi sforzi, i forti alpinisti Ricci, Martini e Gianni non potranno così presto per gli uccellacci che li molestano, salire alla sommita del Monte.






CAMERA DI COMMERCIO – VINO AVARIATO IN AMERICA

La Camera di Commercio Italiana in San Paulo delegata a rappresentare gli esportatori di vino senese comunica a quest’ultimi che molte partite in botti giungono in America avariate per il sapore del legno o muffa che hanno acquisito durante la traversata. Basta enunciare questo fatto perché se ne riconosca la gravità per i nostri esportatori.
Sembra che il preventivo trattamento delle botti con la paraffina e la vaporizzazione dei fusti, praticata dagli esportatori, non siano spedienti atti ad impedire il grave inconveniente durante un viaggio così lungo e con i vini soggetti a forte squilibrio di temperatura.
E’ stato vivamente interessato il ministero del Commercio perché voglia far compiere presso le Scuole superiori d’Agricoltura e presso l’Istituto Ecologico alla sua dipendenza gli studi appropriati per determinare le cause al fine di prevenire il difetto.



IL MISTERO D’UNA RIMESSA

In via di San Marco è situata la rimessa di certo Pedani Marsiglio barrociaio di San Rocco a Pilli. Il Pedani circa 15 giorni addietro si accorse che era stata involata dalla rimessa una balla di carbone che teneva con altre, ma non denunciò il fatto alla competente autorità.
Ieri l’altro lo stesso Pedani, nella rimessa, vi sorprese una donna, abbastanza giovane e avvenente che v’era penetrata da uno stabile vicino.
Si crede che tali peregrinazioni femminili non avessero per niente lo scopo del furto. Pare piuttosto che la donna fosse una solerte frequentatrice della rimessa del Pedani e, che nel passare e ripassare per quel luogo, lasciasse sovente la porta aperta, dando così agio ai suoi compari di attenderla comodamente; tuttavia al momento è sconosciuto colui che ha asportato il carbone.
Il fatto è stato denunziato alle autorità di P.S.

LE GESTA ROCAMBOLESCHE DI DUE RAGAZZI

1 luglio 1905 - Circa a mezzanotte di ieri due agenti di P.S. trovarono nella Piazza Vittorio Emanuele un ragazzo che alla loro vista cercava di nascondersi; avvicinatolo e ricolosciutolo per Giulio Palassini di Domenico, di anni 12, abitante fuori Porta Fontebranda, lo condussero in Questura perchè ricercato per diversi furtarelli commessi.
Mercoledì scorso, per esempio, il Pallassini, insieme a Nello Lenzi di Giovanni, di anni 14, abitante in via Salicotto n. 47, circa alle 7 trovarono priva della chiusura principale la bottega della fruttivendola Ida Furi vedova Petri situata in via Percennesi 1, e a forza di calci e spinte riusciron ad aprirla ed a penetrarvi. Cercati dappertutto i denari senza trovarli pensarono che dovessero essere dentro un grosso baule che faceva bella mostra di se nella bottega ma che era chiuso chiave; i due ragazzi non s'inpensierirono per questo e con un ferro riuscirono a scassinare ed aprire il baule, ne trassero da esso una scatoletta di legno chiusa a chiave che aprirono e dove trovarono 8 lire.
I due ragazzi non vollero altro ed allegri e contenti se n'andarono al Giuggiolo, fuori Porta San Marco, dove fecero una buona colazione spendendooltre 3 lire; gli altri denari li spesero poi in sigarette, ghottonerie e divertimenti durante la giornata.



TENTATO SUICIDIO

In via del Sole n. 18, abita l’ operaio Ferdinando Dall’Esto, cinquantenne, di Siena. Da un mese egli soffriva di un’emicrania, che gli impediva di attendere a qualsiasi lavoro. Questa notte l’infelice, evitando qualsiasi rumore per non dare l’allarme nella sua famiglia, è disceso dal letto e si è recato nell’atrio della sua abitazione. Il Dall’ Esto ha quindi fissato ad una trave una corda, vi ha fatto un laccio, ed introdottavi la testa, ha spinto con un calcio la sedia su cui era salito. L’ infelice sarebbe morto ben preso, se la moglie sua, udito del rumore, non fosse discesa dal letto e tempestivamente e con sangue freddo ammirabile non avesse tagliata la corda a cui era sospeso il disgraziato. Accorsi i vicini alle grida della moglie del Dall’Esto, furono prestate le prime cure a costui che cadendo bruscamente a terra aveva riportato la frattura di diverse ossa. Il disgraziato è ora ricoverato in Ospedale con forti dolori al corpo oltre che alla testa. (a lato la foto di Via del Sole)

DISGRAZIA

Ieri alle ore 15 certo Corridi Giovanni, di anni 72, addetto alla drogheria dei fratelli Riacci in via Cavour, entrando in bottega non si accorse che era aperta una botola che accedeva ai bottini; talchè non sentì nemmeno il cattivo odore perché sovrastato dagli aromi della drogheria, cadde nel bottino procurandosi delle lesioni non leggere, tra le quali probabilmente anche la frattura dell’ apotisi spinosa della quarta vertebra dorsale.

ACCOLTELLATO DA UN CONCIATORE

Ieri sera alle ore cinque il Pierconti si recava insieme a quattro suoi amici in un’ osteria, situata in via della Galluzza, dove si riuniscono alla sera molti conciatori di Fontebranda. All’ Ufficio di P.S. risulterebbe che i sopraggiunti entrati con fare provocante, indirizzarono parole offensive a coloro che già si trovavano nell’ osteria. Il Piercanti dice invece che fu provocato ed aggredito.
Sta comunque che nell’osteria insorse un attacco che degenerò in una rissa e il Pierconti ricevette tre ferite di coltello: la prima superficiale al livello della 4^ costa, la seconda alla regione epigastrica che si ignora se penetrante o no; la terza pure alla parte esterna della coscia sinistra.
La prognosi sulle ferite è riservata.



UN ALLARME DAL 5° FANTERIA

Ieri sera alle 11 precise, i soldati del 5° Reggimento fanteria furono svegliati improvvisamente con l’ ordine di mettersi in completo assetto di partenza.
Contemporaneamente tutti gli ufficiali vennero avvertiti alle rispettive abitazioni dai propri attendenti. Lo stato di agitazione si estese anche a gran parte della popolazione allarmata dal movimento di soldati ed ufficiali.
In meno di mezz’ora il reggimento intero con musica e bandiera, sfilava al punto di riunione, nella Fortezza di S. Barbara.
Il maggiore Sarcia, attuale comandante del Reggimento, fu oltremodo soddisfatto per la celerità con la quale fu eseguito l’esperimento da lui ordinato.

UNA SERPE CHE VA A BEVERE IL LATTE

Il custode della Chiesa di San Bernardino, Angelo Vanni, che abita poco distante dalla stessa Chiesa e dalla Piazza di San Francesco, era consueto mettere alla sera il latte per i suoi bambini sopra il davanzale di una finestra che guarda sui campi, perchè si mantenesse fresco.
Una mattina trovò il recipiente completamente vuoto senza poterne trovare la ragione; il fatto essendosi replicato gli sorse il dubbio che qualcuno o qualcos'altro, un gatto, gli facesse il brutto tiro e per accertarsene cosparse di cenere tutto il davanzale della finestra.
Alla mattina appresso il recipiente del latte era completamente vuoto secondo il solito, e sulla cenere si vedevano benissimo le traccie di una biscia. Allora il Vanni si procurò della stricnina e ne mise una cinquantina di gocce nel latte che la serpe bevve con la consuetà avidità; per 4 o 5 giorni non si fece più viva ed al mattino il Vanni trovava il suo latte intatto. Si era così tranquillizato quando da 2 o 3 notti la serpe è ricomparsa ed ha ricominciato a bevere il latte, non tenendo in nessun conto i disturbi cagionatole dalla stricnina. Questa che sarebbe bastata ad uccidere varie persone, si vede che alla serpe non produsse che dei gravi dolori e niente altro.
Per liberarsi dall'incomodo e pericoloso visitatore, il Vanni si procurò una trappola, di quelle speciali da serpi, e nella notte la udì scaricarsi mentre la serpe fischiava acutamente. Accorso sicuro di trovare la biscia presa nella tagliola, trovò questa scaricata ed il recipiente del latte vuoto secondo il consueto mentre della serpe non vi era più traccia.
Del fatto stanno ora occupandosene anche i R.R. Carabinieri di San Francesco, nel cui giardino, molto probabilmente, la serpe deve nascondersi per essersi adoperata ad azioni analoghe presso il comando.
Per la tranquillità di tante persone che stanno sempre trepidanti per la presenza di questa brutta bestia auguriamo che venga presto presa ed uccisa.

10 giorni dopo -
La serpe che ha messo in grande trepidazione tutti gli abitanti di piazza San Francesco e dintorni continua a rimanere libera nelle sue escurzioni notturne. Abbiamo quasi la certezza che la serpe si annidi nei giardini del Comando del R.R. dei Carabinieri anche se quest' ultimi lo negano per avere ripetutamente pattugliato la notte il giardino; tuttavia anche gli uomini dell' arma a questo punto non sono più tranquilli nemmeno nei loro alloggi.
Stanotte, alcuni volenterosi, cittadini e carabinieri, hanno atteso la serpe al varco, armati di fucili, ma la serpe subodorando il pericolo con il suo finissimo udito, ha girato largo da loro.

FERIMENTO PER VIA CAVOUR

Oggi, circa le ore 12,30, mentre una grande folla transitava per le vie pricipali della città, un audace ferimento è avvenuto fra Piazza Tolomei e la Croce del Travaglio, a pochi passi dalla farmacia Coli, cioè nel punto in cui maggiormente si affolla di solito la gente.
Il signor Alfredo Mosca, trentaduenne, passeggiava insieme al signor Gherardo Morelli, quando ad un tratto si è sentito bucare di dietro, dalla parte destra, in direzione del rene e benchè si sia voltato subito, non è stato in tempo ad afferrare il feritore che si è dato alla fuga.
Entrato nella Farmacia Coli, subì un primo sommario esame dal dott. Ivo Bandi e poi, portato all’ Ospedale, curato dal medico di guardia dott. Pergola.
Iniziate prontamente le indagini, il delegato Martinelli procedè dopo poche ore dal fatto all’arresto dei fratelli Eugenio ed Angelo Bianciardi, il primo di anni 20 ed il secondo di 35, abitanti in via dei Servi 12, mentre si trovavano riuniti a tavola per desinare. L’ Eugenio Bianciardi è stato deferito all’autotità giudiziaria la quale ha già cominciato ad interrogare dei tistimoni. Sembra che la causa del ferimento debba ricercarsi in questioni d’interesse, vantando i Bianciardi un credito di 4 o 500 lire dal Mosca per indennizzo di certe spese da essi sostenute.
La notizia del debito del Mosca, noto proprietario del secolare Caffè Greco, della Pasticceria e Drogheria Mosca, ha fatto in città più scalpore del ferimento dello stesso.

VENDITORI MOLESTI

Un pentolaio, che ogni tanto fa una visitatina a Siena, questa mattina, circa le ore 11, colla sua merce all’incrociata fra le vie S Pietro alle Scale, Casato e della Tartuca, richiamava l’attenzione dei passanti sulla sua merce facendo un baccano d’inferno con parte delle pentole adibite a tale scopo .
A questo personaggio si è aggiunto anche un venditore d’acciughe. Essi si sono messi d’accordo e mentre il secondo gridare a squarciagola il primo gli faceva un fracasso d’accompagnamento, chiamato da loro musica, molestando fortemente chi abita in quei parassi. Alcuni forestieri hanno detto che quel frastuono era talmente forte che anche i preti di Sant’Agostino ed i morti del Cimitero monumentale se la sono data a gambe.
Ma è possibile che si tollerino nella nostra città cose che sarebbero appena ammesse in una fiera di villaggio.

PUBBLICA ASSISTENZA

Nel pomeriggio di ieri la squadra di turno della Pubblica Assistenza recavasi al podere nominato Montenero, nel comune di Monteriggioni, per trasportare al nostro policlinico Cioni Faustina affetta da artrite. Il tragitto percorso dai bravi militi della pubblica assistenza fu di Km. 22 e venne percorso in 6 ore.

IL FURTO DELLA MADONNA SOTTO LO SPEDALE

30 maggio1907 -
Una brutta sorpresa aspettava stamani Giovacchino Faiticher, il custode della Società di Esecutori di Pie Disposizioni, volgarmente chiamata Società della Madonna sotto lo Spedale, al suo presentarsi, circa le 6,15, ad aprire i locali ed i vari uffici. Il cancello di ferro era stato aperto a mezzo di scassinamento della serratura. Il pover' uomo rimase senza fiato dalla emozione e non fu che dopo alquanti minuti che si sentì la forza di andare a chiamare gli Agenti.
5 luglio 1907 - L' arresto del custode
Come dicemmo, chi si accorse per il primo della visita dei ladri e ne dette avviso alle autorità, fu il custode Giovacchino Faiticher, il quale sembra abbia risposto non troppo chiaramente alle interrogazioni rivoltegli. Le dichiarazioni del Faiticher sul modo come egli passò le ore pomeridiane e la notte di domenica scorsa sono contradditorie; pertanto il Faiticher fu ieri definitivamente associato alle nuove carceri.
12 luglio 1907 - Gli interrogatori del Faticher con nuove rivelazioni
A quanto ci viene assicurato il Faiticher si sarebbe ieri deciso di narrare minutamente come passò il pomeriggio e la notte del furto. Il Faiticher aveva inizialmente detto di essere stato fino alle ore 20,00 al proprio lavoro e successivamente, fino alle 22,30, in compagnia del suo cugino Giulio Faiticher e di altri amici; quindi di essersi ritirato nella propria abitazione, in via Giovanni Duprè, dove convive con la vecchia madre e tre figli. Non trovando precisi riscontri le autorità inquirenti decisero di trattenere in arresto il Faiticher. Negli interrogatori seguenti per l'accertamento degli alibi è scaturito che il Faiticher avesse, nel periodo in questione, avuto degli incontri segreti con una di lui amante. La donna con la quale il Faiticher ha rapporti da molti anni, dopo essere stata trattenuta in Questura per circa 14 ore e dopo aver subito numerosi interrogatori, ha definitivamente affermato che il Faiticher si era ritirato nella di lei abitazione alle ore 18,30 della Domenica pomeriggio e non ne era uscito che circa alle ore 6 del successivo giorno. I due amanti avevano approfittato dell'assenza del di lei marito, il cav. Icilio Bandini, rettore della Società di esecutori di Pie Disposizioni.

UN DISTURBATORE IN CHIESA

Nella chiesa parrochiale di S. Martino predicano da vari giorni i padri missionari. Ieri sera verso le ore 18 mentre uno di essi pronunziava il suo sermone, certo Rinaldi Gino, nato a Montalcino, domiciliato a Siena, commesso di negozio, principiò a disturbare con parole pronunziate ad alta voce. Di più, quando il predicatore accennò ai fedeli l’immagine del Crocefisso, gridò che quello era un pezzo di legno qualsiasi di nessun valore, scandalizzando i fedeli presenti in chiesa. Il Rinaldi fu arrestato e deferito all’autorità giudiziaria per sfregio agli oggetti destinati al culto, e per aver disturbato una cerimonia religiosa.

DISGRAZIA

Domenica mattina, Marianna Minucci abitante all’ Isola, fuori porta Romana, si addormentava tenendo lo scaldino sulle ginocchia. Nel dormire lo scaldino le si rovesciava, dando fuoco agli abiti, la disgraziata riportava delle gravi ustioni per le quali fu sollecitamente condotta al nostro Policlinico.

IL MONUMENTO A GARIBALDI

Scrve il Corriere Italiano di Firenze: "Abbiamo avuto occasione di ammirare una riuscitissima ed accurata riproduzione del monumento a Garibaldi in Siena del Romanelli, fatta dell’ egregio artista Vitaliano Sancasciani, che abita nella nostra città in Borgo S. Croce n° 75. La riproduzione che davvero può dirsi splendida è in bronzo cesellato, dell’ altezza di centimetri 27. Malgrado il grande pregio artistico del lavoro, il prezzo ne è mitissimo e quasi irrisorio per cui le richieste d'acqusto sono state numerosissime.
Hanno più amore del monumento della Lizza i fiorentini degli stessi senesi che lo trascurano alquanto".

GRAVE MANCANZA D'ACQUA

La calura insopportabile origina incidenti e disagi a tutta la cittadinanza.
Guiseppina Fusi, di anni 65, cade mortalmente nelle Fonti di Ovile a causa di un malore causato dalla calura e Caterina Montanari, di anni 53, muore per insolazione e mancanza d'acque mentre con il falcetto tagliava l'erba nel suo campo fuori Porta Fontebranda alle ore 12 e 30 di ieri.

vignette sulla Gazzetta

(Garibaldi sceso da cavallo e guardando malinconicamente la cancellata del monumento formata da pezzi di legno)
- O che i miei buoni senesi hanno intenzione di cremarmi in effige ??..-




UN TURPE REATO

Questa mattina si è recata all’ufficio di pubblica sicurezza una donna, di cui taciamo il nome, a denunziare uno di quei fatti, che destano ribrezzo anche negli animi più corrotti.
La povera donna ha raccontato che il giorno 28 del passato mese alle fonti di Ovile, la sua bambina di anni 9 fu chiamata da un uomo, il quale fa i turaccioli in via Ricasoli; ma non ha saputo indicare il nome.
Costui dette prima alla bambina due centesimi, e quindi, dopo averle rivolto qualche domanda vaga per trattenerla, la invitò a recarsi con lui in una stalla prossima, per vedere dei conigli.
La bambina lo segui ed appena furono entrati nella stalla, quel tale chiuse i cancelli e gli sportelli di un finestrino, talche rimasero all’oscuro; allora le gettò sopra un mucchio di fieno. Compiuto l’atto infame, dette un soldo alla bambina e l’ammonì a non dire niente, facendole capire che, se avesse parlato, sarebbero anbedue andati in prigione.
La madre, avendo riscontrato stamani delle macchie nella camicia della figlioletta, si è messa in sospetto ed interrogata la bambina, ha finito per conoscere la verità.
La polizia in seguito alla denuncia ricevuta e al racconto della bambina, ha identificato ed arrestato l’autore del delitto, nella persona di Valentini Pietro d’anni 47, nato nel comune di Massa e domiciliato in Siena, in via del Sasso. Messo a confronto, la bambina lo ha riconosciuto e si è messa a piangere. La perizia medica ha riscontrato la violenza subita dalla bambina, la quale tuttavia non è stata deflorata.